I cani “non sono cose” e le amicizie “non si stroncano con atti burocratici”. Lo scrive al vicesindaco “reggente” di Padova, Ivo Rossi, l’on. Michela Vittoria Brambilla, in relazione alla vicenda dei due cani della polizia municipale di Padova “separati”, per ordine del comandante del corpo, dagli agenti con i quali hanno prestato servizio per anni. A nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, l’ex ministro chiede di chiudere subito “un episodio che si sta qualificando come un pessimo esempio da parte delle istituzioni”, eventualmente consentendo agli agenti di acquistare i cani.
“Dubito fortemente – scrive l’on. Brambilla nella sua lettera – che il parere di un addestratore possa rappresentare una solida base per dare adeguata motivazione al provvedimento, che non rispetta né le persone né gli animali. I cani non sono “strumenti”, come li ha definiti un suo assessore (dichiarazioni pubblicate sulla stampa), anche se collaborano con l’uomo, e non sono “cose”, come le moto e le auto che si possono affidare ad un nuovo guidatore, ma intrattengono un rapporto speciale con il loro partner umano: qualcosa che non esitiamo a definire “amicizia”. Le amicizie non si stroncano con atti burocratici, soprattutto se le motivazioni sono inconsistenti o – peggio ancora, se questo fosse il caso – viziate da parzialità”.