Il turismo “può e deve diventare il più importante volano per la nostra economia”. Ma, per sostenere le imprese del settore scosse da una crisi che non risparmia nessuno, il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ieri a Bologna, annuncia di “avere stipulato un accordo con alcuni istituti di credito italiani”.
Di cosa si tratta?
“Di nuovi prodotti finanziari studiati per le imprese del turismo”.
Può anticipare qualcosa di più?
“Li presenterò a giorni. Posso dire che si tratta di strumenti specifici per garantire un sostegno alle imprese del settore, sul fronte del credito e finanziario, in un momento di difficoltà”.
Basterà per rilanciare il nostro turismo?
“Il turismo ha bisogno anche di una strategia di marketing territoriale”.
Il Pd la accusa di avere commissariato l’Enit.
“Dopo tre anni di silenzio, in cui non si è visto un solo spot nelle tv straniere, l’Enit torna a svolgere il ruolo per cui è nato: promuovere l’immagine dell’Italia all’estero”.
Come combatterà la concorrenza di Paesi come Spagna e Francia?
“Alleandoci”.
Prego?
“In molte parti del mondo, in Cina, India, Corea, o in Sud America, il prodotto di interesse turistico è l’Europa. Ed è un prodotto che va difeso, anche perché nel mondo emergono nuove realtà con grande appeal ed enormi risorse”.
Dunque?
“Ho proposto ai colleghi francese e spagnolo di unire forze e risorse per vendere pacchetti turistici già preparati, con un mix di offerte caratteristiche da ciascun Paese in tema di enogastronomia, turismo culturale d’arte e shopping-grandi città. È nato il logo European passion. Bisogna uscire dal guscio. E con il made in Italy, il nostro patrimonio di storia e cultura, possiamo tornare a giocare un ruolo di primissimo piano nel mondo”.
Eppure c’è chi, come Vasco Errani, presidente della Regione Emilia-Romagna, boccia l’istituzione del suo ministero.
“Da tempo tutti gli assessori regionali, Alfredo Peri per primo, invocano una politica nazionale per il turismo. Errani stesso, di recente, diceva ‘basta con venti politiche regionali diverse’. E l’istituzione del ministero del Turismo è condizione necessaria per fare una politica nazionale per il turismo, che in Italia non si era mai fatta”.
Ma cosa può fare un ministro senza portafoglio?
“Posso assicurare che il mio ministero avrà tutti gli strumenti necessari per operare al meglio”.
Lei ha madre romagnola. Cosa pensa della nostra Riviera?
“Che è meravigliosa. Ma che vive una stagione troppo breve, da maggio a settembre. Si deve destagionalizzare. Abbiamo quindi il dovere sacrosanto di creare e sviluppare un turismo alternativo tematico, con itinerari che richiamino i turisti durante tutto l’anno”.
Luca Orsi, “il Resto del Carlino”, 28 maggio 2009