BRAMBILLA: “IL MIO IMPEGNO PER RILANCIARE IL TURISMO”

Un anno fa, alla vigilia del voto, imperversava su Tv e giornali. Difficile dimenticare le sue tante apparizioni televisive, anche perché la signora non passa certo inosservata. Capelli rossi, look aggressivo, piglio deciso. Tanto che qualcuno aveva addirittura parlato di lei come possibile successore di Silvio Berlusconi. Quasi un anno dopo Michela Vittoria Brambilla, sottosegretario al Turismo, appare piuttosto oscurata dal presenzialismo di altre donne del governo. Almeno fino a sabato scorso quando il Cavaliere ha annunciato la sua prossima promozione a ministro.
Come ha vissuto questo periodo: una pausa di riflessione o uno stop imprevisto?
“Niente di rutto questo. Per quanto mi riguarda, il presenzialismo non è un valore né un traguardo. Prima delle elezioni Silvio
Berlusconi mi aveva affidato un mandato preciso: costruire i Circoli della libertà. Io l’ho assolto e credo di aver meritato dieci e lode. Adesso, e anche questa non è certo una sfida facile, me ne e stato assegnato un altro ancora più importante, perché dal turismo possiamo ricavare le risorse che servono al nostro Paese in un periodo di crisi”.
Non le è dispiaciuto neanche un po’ di non essere diventata ministro?
“Il mio è un ruolo di grande responsabilità, al punto che tante volte non dormo la notte, per il peso che sento. Devo rilanciare un settore strategico come quello del turismo, che produce più del 10 per cento del Pil del nostro Paese, ma che nell’ultimo anno ha perso quattro miliardi di fatturato. È la nostra prima industria: un’attività produttiva che dà lavoro a quasi tre milioni di italiani”.
Riuscirà Berlusconi a farlo diventare un ministero come ha annunciato qualche giorno fa a Cernobbio?
Io credo che il presidente del Consiglio porti sempre a termine con successo tutto quello che ritiene giusto fare, ma l’essere un sottosegretario alla presidenza del Consiglio e non un ministro non limita certo il mio ruolo e il mio lavoro”.
Ma la Michela Brambilla con i tacchi a spillo e la bellezza aggressiva che eravamo abituati a vedere in tv che fine ha fatto? Sparita nelle pieghe dell’attività governativa?
“Avere scelto di ridurre la mia presenza in televisione, perché credo di avere il dovere di mettere tutte le mie energie al servizio del mio incarico di governo, non significa aver rinunciato alla mia immagine. È sempre uguale da vent’anni a questa parte, dai capelli alle scarpe: è il mio modo dì essere”.
Parliamo del suo nuovo ruolo. Come mai in un Paese come l’Italia, così ricco di bellezze naturali, il turismo non va più bene come una volta?
“Perché non c’è mai stata una programmazione di carattere nazionale, che ci avrebbe permesso di essere ancora competitivi come un tempo. E si deve solo agli sforzi degli enti locali e degli imprenditori, finora abbandonati a loro stessi dal governo centrale, se il nostro Paese non è scivolato ancora più in basso nelle classifiche di competitività. È sempre mancata una strategia complessiva di coordinamento”.
Difficile rilanciare il turismo in un momento come questo: di fronte alla recessione, le famiglie in difficoltà tagliano quello che possono, a cominciare dalle vacanze.
“Dobbiamo lavorare su due fronti: uno di carattere strutturale e l’altro di tipo congiunturale. Sul primo punto stiamo intervenendo con una politica di coordinamento che punta a valorizzare i singoli territori ma all’interno del marchio Italia, cominciando a ridurre il gap di infrastrutture, servizi e trasporti. Cerco la crisi economica non ci aiuta, ma per fronteggiarla abbiamo messo a punto pacchetti molto flessibili sia per il prezzo che per la durata. Con poca spesa e in pochi giorni garantiamo comunque una bella vacanza. Per le famiglie a basso reddito, che non superano i 35 mila euro all’anno, abbiamo istituito buoni ferie, fino a 500 euro, da spendere solo nei periodi di bassa stagione. I cittadini potranno ritirarli nel giro dì poche settimane”.
È vero che sta lavorando per permettere agli animali di viaggiare anche in prima classe? Lo fa per il comfort dei cani o dei loro padroni?
“Se lei viaggia abitualmente in prima, perché la devo costringere a stare otto ore in treno in seconda classe se vuole portare con sé il suo cane? È un disagio che, se posso, cerco di evitare, non al cane ma a lei che ne è il proprietario. Sa che negli altri Paesi spostarsi con un animale è molto più facile? Per rispondere alle esigenze di chi viaggia stiamo realizzando una guida che riunirà i recapiti di tutte le strutture dove è consentito l’accesso con cane o gatto al seguito. Dai ristoranti agli alberghi, alle spiagge e via dicendo”.