“Lei è al settimo cielo: «Ce l’ho fatta, abbiamo vinto! Ed è solo l’inizio». Quando a metà mattinata comunicano i dati ufficiali Michela Vittoria Brambilla esulta come se avesse, vinto le elezioni politiche. È la prima volta e tanto entusiasmo è forse comprensibile. Ma per la rossa presidentessa dei Circoli della Libertà la soddisfazione va oltre il piccolo e famoso comune della Valle D’Aosta: «È la dimostrazione che il nostro modello è vincente: giovani, indipendenti, società civile, poca politica e molti progetti».
A Courmayeur ieri mattina è stato proclamato il nuovo sindaco: Fabrizia Derriard, 43 anni, architetto, alla prima esperienza politica, indipendente, forse anche un po’ scocciata dalla pubblicità che la sua elezione sta per guadagnare su media e giornali: «Quello dei Circoli è stato un grande contributo, di idee e di progetto, ma certamente non tutto si può ricondurre a loro. Courmayeur è abituata a tornate amministrative che non hanno alcun marchio politico, se non quello della voglia di partecipare: qui esistono solo i programmi, le idee e le persone, che fra l’altro si conoscono tutte fra loro».
Sarà anche così, ma all’ombra del Monte Bianco per la signora che Silvio Berlusconi ha lanciato in politica è accaduto qualcosa di molto significativo: la lista capitanata da Derriard accoglieva molti esponenti dei Circoli della Libertà, a cominciare dal vicesindaco Carlo Canepa; più del 60% dei consensi riscossi da una lista civica orientata verso il centrodestra sono andati a loro; e poco importa che nella località sciistica gli elettori aventi diritto al voto siano solo 2.461, di cui 1.216 donne e 1.245 uomini: «Questo è il nostro primo test ed è stato un grande successo, si può considerare un laboratorio». Per la Brambilla infatti è solo l’inizio di un modello che «ripeteremo alle prossime Amministrative, in primavera, con altre liste civiche, partendo dai programmi e non dai partiti. Qui a Courmayeur nella nostra lista c’era persino gente di sinistra, esponenti con esperienze in Rifondazione. La nostra è la prima risposta vincente alla voglia di buona politica che sale dal basso, al diritto della gente di scegliere in base a dei programmi concreti».
Massimo Nicolucci, che dei circoli è uno dei vicepresidenti, sottolinea invece l’alleanza strategica con l’Union Valdotaine, «che a livello nazionale si schiera di solito con il centrosinistra e che in questo caso ha voluto partecipare a un progetto che ha puntato tutto su persone che non fanno politica di mestiere».”
Corriere della Sera, 13/11/07
