BRAMBILLA: “IL SUD PUÓ ATTRARRE CAPITALI”

Il sogno nel cassetto è il rilancio del Sud e la sua ascesa ai più elevati standard di competizione europea. E’ il progetto del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, che passa anche da un impegno nella formazione: «Il nostro obiettivo è quello di preparare, in un biennio, almeno 50 mila veri posti di lavoro. Per italiani» annuncia Brambilla in un’intervista al Sole 24 Ore, aggiungendo poi: «Nel 2009 il turismo italiano ha saputo contenere le inevitabili conseguenze della crisi meglio di altri paesi registrando, in termini di affluenza, un calo solo del 4%, mentre le perdite dei principali competitor europei hanno superato in media il 10-12».
Nonostante l’attenzione al turismo, manca ancora una dotazione al suo ministero e la Finanziaria 2010 non prevede incentivi specifici.
Aprire i cordoni della borsa per ora è impensabile, dato il pesante debito pubblico che grava sulle nostre spalle per il quale lo Stato è costretto a pagare enormi interessi. Di questo si rendono conto anche le regioni, che sul territorio sono chiamate a gestire il comparto turistico.
Il progetto Italia&Turismo ha promesso 3 miliardi di erogazioni di crediti a condizioni vantaggiose: quali i primi riscontri?
Stiamo monitorando gli effetti di questa importante iniziativa e mi sembra che i risultati siano più che soddisfacenti. Ovviamente non smettiamo di fare opere di pressing sugli istituti bancari, perché le agevolazioni che sono state concordate per le imprese abbiano il loro corso in parte del territorio.
Quali piani per il Sud e quale il ruolo della Banca del Mezzogiorno nel rilancio?
La carenza logistica e di infrastrutture che adeguatamente supportino l’offerta turistica è il vero problema da risolvere. Se molte aree del Mezzogiorno riuscissero a disporre di infrastrutture di servizio in grado di soddisfare l’esigenza del turista, ecco che in poco tempo il Pil realizzato da questo comparto economico potrebbe aumentare di 4-5 punti. Allo stesso tempo, quest’area del paese potrebbe cominciare a calamitare investimenti. Da questo punto di vista anche la Banca del Mezzogiorno potrebbe diventare uno strumento importante.
Il Cipe si riunirà nei prossimi giorni per definire la destinazione dei 13 miliardi del Fas per il piano Sud e 11,2 per le infrastrutture. Quanto sarà dedicato al settore?
Se, come ritengo, gran parte di questi investimenti verranno innervati in una vera struttura politica di sistema, non potranno che interconnettersi con l’offerta turistica. Garantire una maggiore mobilità e più efficienti servizi al cittadino vuol dire anche allargare al turismo la fruibilità di quella parte del territorio. E con i servizi arriverebbero anche imprese pronte a creare adeguate strutture di accoglienza per tutti coloro che vogliono visitare il Mezzogiorno.

Fonte: Il Sole 24 Ore Rapporti, 15 febbraio 2010