Non solo “arroganza” e “disprezzo”, puniti dal buon senso, ma anche “inosservanza dei provvedimenti dell’autorità”, punita dall’art.650 del Codice penale. Di questo – secondo l’on. Michela Vittoria Brambilla, fondatrice della Federazione Italiana Associazioni Animali e Ambiente – si è reso colpevole il circo Martini che ieri sera a Parma ha presentato uno spettacolo – stando alle cronache della stampa locale – con la partecipazione, tra gli altri, di uno squalo, di pellicani e di vari rettili, compreso un alligatore che, esattamente come la povera giraffa Aleksandre, ha mostrato di non gradire affatto “l’impiego” sotto il tendone, tentando la fuga. Invece l’ordinanza del sindaco Pizzarotti, sollecitata dagli animalisti e firmata “a furor di popolo”, vieta di utilizzare ed esporre animali, “con eccezione di quelli domestici o da compagnia”, per attività di spettacolo e di intrattenimento pubblico. “Evitando di mandare in pista leoni, tigri e cammelli, ma esponendoli comunque, con gli altri animali, nel suo zoo viaggiante – osserva Michela Vittoria Brambilla – il circo ha solo inteso prendere in giro il sindaco e i cittadini di Parma, ha dato prova di arroganza e disprezzo e dovrebbe essere chiamato a rispondere per la violazione dell’art.650 del codice penale”.