Fissa nuovi criteri per attribuire le stelle e agli alberghi e manda in vacanza le persone con i redditi più bassi. Il Governo parte da qui per rilanciare un settore che ha chiuso il 2008 in calo e aspetta un 2009 poco esaltante (anche se meno catastrofico del previsto: pochi giorni fa il Touring club ha stimato che la diminuzione resterà tra l’1,5 e il 2,5 per cento). Lo fa con due decreti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale a metà febbraio che attuano due norme della Finanziaria 2008, firmati da Michela Vittoria Brambilla, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alTurismo: il primo vuole incentivare la domanda interna delle fasce deboli e favorire le vacanze in bassa stagione, il secondo migliorare l’offerta in tutto il Paese anche agli occhi degli stranieri.
Le stelle degli hotel
II decreto del 21 ottobre scorso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 febbraio stabilisce che la classificazione dei 33mila alberghi italiani in base alle stelle non sarà più fatta a livello regionale ma nazionale: sarà il dipartimento del Turismo, d’intesa con Regioni, associazioni di categoria e consumatori, a fissare i criteri con cui si misura e valuta il servizio. Gli hotel a due, tre o cinque stelle non dovrebbero così differire molto se si trovano a Palermo o Milano.
L’uniformità sarebbe assicurata da un dato oggettivo che riguarda però solo i nuovi alberghi e quelli in ristrutturazione: la grandezza delle camere. Un tre stelle dovrà garantire che la singola sia grande otto metri quadrati e la doppia almeno 14 (in ogni caso tutte devono avere un bagno privato). Due metri quadrati in più è la misura minima richiesta per una doppia in un cinque stelle: almeno 16 mq e un bagno da cinque in su. Gli obblighi sui servizi da assicurare ai clienti, invece, valgono per tutti: nei tre stelle, ad esempio, la reception deve essere aperta 16 ore su 24, il bar 12 su 24 (con addetto), il personale deve parlare almeno una lingua straniera. Il lusso impone altri vincoli: reception e parcheggio 24 su 24, portiere di notte, bar e barista 16 ore su 24, e si devono parlare tre lingue straniere. La riforma delle stelline è rigida anche nei confronti del low cost perché si tende ad alzare la qualità minima: anche l’hotel a una stella deve avere le doppie di almeno 14 mq, reception 12 ore su 24, un servizio fax o fotocopiatrice e almeno un’area di uso comune con distributore automatico.
I buoni vacanza
L’altro decreto del 21 ottobre firmato dal sottosegretario Brambilla e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 febbraio assegna bonus per le vacanze non in alta stagione di persone che guadagnano meno di 2omila euro all’anno e famiglie con redditi fino a 35mila euro. Chi rientra in questi parametri e sceglie di andare al mare o in montagna d’estate (ma non a luglio o agosto) o d’inverno (escluso il periodo che va dal 20 dicembre al 6 gennaio) potrà richiedere al proprio comune ticket validi i2mesi da spendere nelle strutture ricettive convenzionate. I contributi saranno erogati grazie a una convenzione da siglare entro febbraio tra dipartimento del Turismo e Associazione Buoni vacanze Italia costituita da associazione dei comuni italiani (Anci), Federazione italiana del turismo sociale. Il budget a disposizione del Dipartimento è di 5 milioni di euro.
I risparmi
Anche il Fisco dà una mano al settore. Le strutture turistiche rientrano tra i soggetti che beneficiano della detrazione del 55% introdotta nel 2007, lo sconto riservato a chi porta a termine interventi di risparmio energetico come installazione di pannelli solari e finestre, lavori a cappotti e tetti e sostituzione della caldaia con una a condensazione. Un mese fa l’agenzia delle entrate ha chiarito (risoluzione 18 del 24 gennaio) che può usufruire dello sconto Irpef del 36% chi recupera e ristruttura immobili adibiti anche saltuariamente a bed and breakfast.
Angela Manganaro, “Il Sole 24 ore Rapporti”, 17 febbraio 2009