“Vittime dell’ignoranza e dello scarso rispetto per la vita”, cosi l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Le.I.D.A.A. Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, definisce Uzi e Tuta, i protagonisti di un’assurda vicenda avvenuta nel comune di Rosignano (LI). I due cani, guardiani di un gregge, sono stati condannati a morte da un’ordinanza firmata dal vice sindaco del comune nel livornese. Per Uzi la pena capitale è già stata eseguita, Tuta non si trova. “Basta leggere il testo della legge regionale 59/2009 per capire quanto sia infondata la decisione del comune di Rosignano – afferma l’ex ministro Brambilla – L’articolo 23 non solo non prevede la soppressione dei cani considerati “morsicatori”, ma specifica anche che quelli certificati “irrecuperabili” si possono mantenere in strutture autorizzate o cedere ad un’associazione per la protezione degli animali. Con queste premesse, l’on. Brambilla, che si è offerta di adottare subito Tuta, ha annunciato di aver dato mandato ai suoi legali di presentare una diffida contro l’ordinanza del comune di Rosignano – al momento eseguita solo parzialmente – e di depositare un esposto alla procura della repubblica su quanto accaduto, per verificare la sussistenza di violazioni di legge. “Oltre che inutile – ha concluso la presidente della Le.I.D.A.A. – la soppressione è una pratica barbara e non degna di un Paese che vuole definirsi civile. Esistono numerose strade alternative che chi amministra ha l’obbligo di percorrere.”