“Roma – «E’ una riforma inaccettabile, ma non mi preoccupo più di tanto perché vedo che il governo si sta arrampicando sugli specchi, costretto dalla sinistra radicale», dichiara Michela Vittoria Brambilla, presidente dei giovani di Confcommercio e dei «Circoli della Libertà» voluti da Berlusconi. Segue un pronostico: «A settembre arriverà la parola fine anche per l’esecutivo».
Previsione un po’fosca, non le pare?
«Direi ovvia, piuttosto. Mi sembra difficile che le diverse anime della maggioranza trovino un’intesa. E poi, questa riforma, obiettivamente non va».
Cosa non le piace?
«Tutto».
Si, ma cosa, in particolare?
«Da imprenditrice rispondo così: temo che i costi ricadano anche sulle spalle degli autonomi. Da politica, invece, dico basta a mantenere privilegi ai soliti noti».
Chi sono, questi soliti noti?
«Chi non sono, piuttosto. Penso ai giovani: qualcuno si è preoccupato di loro? Forse il governo è capace di guardare al domani, a quello che succederà tra trent’anni? La risposta è no».
Ma ci sono misure per i giovani, tra i provvedimenti.
«Solo che loro, al tavolo negoziale, non c’erano. Mancavano anche gli imprenditori, che pure finanziano larga parte del sistema previdenziale. Se questa è concertazione…La verità è che la riforma l’hanno fatta solo con i sindacati, senza guardarsi intorno».
Critica il metodo, allora.
«No, la sostanza. Io sono una che guarda sempre alla sostanza. E dunque: non mi pare normale che tutta Europa alza l’età pensionabile e noi no. Non si può essere europeisti solo quando ci fa comodo».
Ma lei, come l’avrebbe fatta, questa riforma?
«Io avrei tenuto quello che c’era».
Lo scalone?
«Si, è l’unico modo per mantenere la sostenibilità del sistema previdenziale. Scalini e quote non reggono: chi paga? dove sono le risorse?».
II governo dice che ci sono.
«Dice. Ma noi dei Circoli della Libertà abbiamo calcolato che, pensioni a parte, a settembre bisognerà già trovare 11 miliardi aggiuntivi. Poi ci sono i costi dell’abolizione dello scalone».
Lei fa anche televisione. Se dovesse dedicare una puntata della sua «tv delle libertà» alle pensioni, come l’organizzerebbe?
«Guardando alla base e ai protagonisti che sono appunto i giovani, i cittadini, gli imprenditori».
Secondo lei, in questa vicenda, chi si è comportato meglio e chi peggio?
«Ho apprezzato Emma Benino: decisa e coerente».
E il peggiore?
«Il governo. Ormai è un vaso rotto tenuto unito solo dal super attak».”
La Repubblica, Elena Polidori, 21/07/07