““Ho accolto con grande piacere l’iniziativa del ministro cinese del Turismo di dare vita l’anno prossimo, in occasione dell’anniversario delle relazioni diplomatiche Italia-Cina, all’istituzione del mese di maggio come mese del turismo cinese in Italia”, ha spiegato il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla nel corso della conferenza stampa congiunta con il suo omologo, Shao Qiwey, a seguito della firma di un memorandum d’intesa tra i due Paesi. “Ho accolto inoltre l’invito”, ha aggiunto la Brambilla, “a partecipare come osservatore al prossimo incontro che si terrà tra i ministri del Turismo di Cina, Giappone e Corea del Sud, per costituire insieme una relazione che ci veda uniti”.
Più in generale gli incontri tra i vertici cinesi, i politici e gli imprenditori italiani valgono per io prossimi mesi oltre 2 miliardi di euro con una potenzialità di 10 per il prossimo anno. “Questo forum ha sancito un salto di qualità, una svolta storica nei rapporti tra Italia e Cina”, ha aggiunto il viceministro al commercio estero Adolfo Urso sintetizzando cosi l’esito del forum economico tra Italia e Cina, svoltosi ieri, che si è chiuso con la sigla di circa 38 accordi commerciali e di cooperazione. “Fino a oggi l’immagine della Cina era quella di una nazione competitrice, talvolta conflittuale, vista come un rischio per le imprese italiane. Mentre oggi possiamo dire, con orgoglio che prevale l’immagine di una Cina come un Paese con cui collaborare, crescere insieme. In una parola, partner dell’Italia”. Nonostante la crisi, nei primi 9 mesi di quest’anno l’economia cinese è cresciuta del 9,9% rispetto al precedente anno e il Pil ha raggiunto quasi 3 mila miliardi di dollari. Con tale bagaglio, si tratta di un Paese, dunque, che rappresenta “una grande opportunità, la più grande sia per l’Italia che per l’Europa”, ha proseguito Urso. A “soddisfare” il governo italiano soprattutto i risultati economici del vertice bilaterale. “Siamo soddisfatti dei numeri e delle cifre”, ha commentato Urso, ricordando come abbiano partecipato agli incontri commerciali circa 300 operatori economici cinesi e oltre mille italiani e come gli accordi abbiano riguardato non solo i grandi gruppi ma anche le medie e piccole imprese.
Stessa soddisfazione anche all’ombra della Muraglia. Una visione condivisa anche dal viceministro del Commercio cinese, Gao Hucueng, secondo il quale il forum “farà da sfondo a una nuova epoca di rapporti e relazioni”. Nel corso della conferenza si è toccato anche il tema della contraffazione, il problema dei falsi che vengono prodotti “in Cina e non soltanto in Cina”. Il viceministro Urso ha ricordato le iniziative di tutela del marchio e del brevetto intellettuale avviate dall’Italia, anche sul territorio cinese. Il suo omologo Gao ha riconosciuto che “è un problema globale, non solo tra Italia e Cina. Dobbiamo intensificare la collaborazione con il governo italiano sul piano legislativo e istituzionale, ma dobbiamo farlo anche a livello internazionale”.
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