BRAMBILLA:”CACCIA: “INACCETTABILE L’EMENDAMENTO APPROVATO AL SENATO”

“È inaccettabile”. Secco il commento del ministro del Turismo, On. Michela Vittoria Brambilla, al testo sulla caccia (art. 38) licenziato dal Senato il 28 gennaio 2010. Di seguito l’intervento del ministro sul quotidiano “Libero”.

Da diversi mesi, lavoro al fianco di colleghi e delle associazioni animaliste per scongiurare i ripetuti tentativi in Parlamento di estendere i limiti temporali della stagione venatoria. Così è stato anche nei giorni scorsi. Il Ministero del Turismo ha espresso parere negativo in sede tecnica alla formulazione di un emendamento alla legge comunitaria dai medesimi contenuti che avrebbe dovuto essere votato ieri nell’aula del Senato. Eppure, tutti abbiamo appreso dai giornali l’elevato numero di incidenti di caccia in questi anni, la maggior parte gravissimi.

Occorre, inoltre, ricordare che in Italia, caso quasi unico, la caccia si svolge per lo più entro i terreni privati. Per via dell’art 842 del Codice Civile, i proprietari dei fondi non hanno reale possibilità di impedire l’ingresso dei cacciatori che hanno diritto di sparare fino a 150 metri dalle abitazioni. In questo senso, l’estensione dell’attività venatoria rappresenterebbe l’aggravio della già pesante pressione indebitamente sofferta da moltissimi cittadini, con disturbo, perdita di quiete, rischi per la sicurezza, ma anche danni alle tante attività commerciali e in particolare agrituristiche.

Oggi, in Italia si caccia troppo e male. E’ il parere della Ue che ha aperto da tempo una procedura di infrazione contro il nostro Paese, evidenziando come vengano concesse troppe deroghe e non venga rispettato il divieto assoluto di caccia nei periodi di dipendenza e migrazione degli uccelli. Se venisse approvata un’estensione del periodo venatorio, essendo in netto contrasto con tale procedura d’infrazione, si determinerebbe la definitiva condanna dell’Italia dagli organi comunitari e l’obbligo di pagamento di una sanzione pecuniaria elevatissima. Occorre poi evidenziare che in Italia i cacciatori sono circa 750 mila, secondo l’Istat, a fronte della maggioranza dei cittadini che, secondo un sondaggio Ipsos, si dichiara contraria alla caccia considerandola una “inutile crudeltà”.

Del resto, i tempi sono cambiati. E’ nata una nuova cultura di rispetto e amore nei confronti degli animali, che trova forte rappresentanza trasversale anche in Parlamento che del Paese è espressione e che intende dare voce a chi voce non ha. Il nostro patrimonio faunistico e ambientale è una grande ricchezza, oltre a costituire una forte attrattiva per l’indotto turistico, ed è dovere di tutti gli italiani tutelarlo. Con buona pace dei nostalgici della doppietta che sono certa condivideranno queste mie affermazioni.

Fonte: Libero, 28 gennaio 2010