BRAMBILLA:”CASINO’ IN HOTEL? PRONTI AD APRIRLI”

“Piace da morire agli albergatori romani la proposta di liberalizzare i casinò. “Sono una nuova risorsa turistica da promuovere nei territori che ne sono sprovvisti” ha detto venerdì il presidente del Senato, Renato Schifani. Seguito a ruota dal sottosegretario al Turismo Michela Brambilla: “Apriamoli subito, a partire dagli hotel a 5 stelle”. Dalla capitale la risposta è entusiasta: “Magari!” esclama Giuseppe Roscioli, presidente dell’Apra-Confcommercio. “A Roma siamo pronti, se ci danno l’ok partiamo anche domani”.
Basterebbe pochissimo, secondo il leader della potente associazione che già in campagna elettorale, quando il candidato sindaco Alemanno lanciò l’idea di costruire un casinò a Ostia (poi seppellita dalle polemiche), si espresse positivamente. “In città abbiamo 27 alberghi a 5 stelle, tutti con spazi e organizzazione adeguata per allestire all’interno una sala da gioco: certo, bisognerà mettere a punto i servizi accessori, rafforzare la sicurezza, ma sono tutte cose che noi già quotidianamente facciamo”. Un’occasione da non perdere per contrastare la crisi, ragiona Roscioli: “Aiuterebbe il turismo, un settore che oggi è in difficoltà e nei confronti del quale non sono state previste misure di sostegno, dagli incentivi alla cassa integrazione, come per altri comparti produttivi. E ciò nonostante noi rappresentiamo l’11% del pil nazionale”. l tavoli verdi come risposta anti-ciclica, insomma, “per far risvegliare il turismo, soprattutto interno: i casinò negli alberghi ci sono ormai in quasi tutto il mondo, il fatto che l’Italia abbia deciso di allinearsi può solo darci una mano a reggere meglio la concorrenza estera, meno ad attirare nuovi visitatori stranieri. Loro le case da gioco ce le hanno in casa”. Anche se “noi potremmo puntare sulla tradizione”, già fantastica Roscioli, “magari vestire i croupier da antichi romani e arredare le sale nello stesso stile: cose che a noi sembrano stupide e pacchiane, ma che all’estero sono molto apprezzate, hanno appeal”. Tanto più che “solo noi abbiamo i casinò municipali”, incalza Roscioli, “nella stragrande maggioranza sono privati”. I numeri gli danno ragione: nel Belpaese i casinò sono solo 4, nella vicinissima Francia 188.

Giovanna Vitale, “la Repubblica”, 2 marzo 2009