“E poi dicono che non esiste la macchina del tempo. Ieri mattina, all’hotel Principe di Savoia, Milano, non sembrava di essere nel 2007. A sentir parlare Michela Vittoria Brambilla, presidente dei neonati Circoli delle Libertà, pareva di ascoltare i primi messaggi di Silvio Berlusconi. Quelli di fine ’93, inizio ’94. Quando il Cavaliere scese in campo. «Lotteremo con tutte le nostre forze per abbattere la pressione fiscale, che mette in difficoltà il libero mercato». «Vogliamo che i giovani contino di più nella politica e nelle istituzioni. Basta con la politica dei politicanti». E ancora: «Saremo in prima fila contro la burocrazia e le liste d’attesa nella sanità». Sulla sicurezza: «Non bastano più forze dell’ordine contro la micro-criminalità: piuttosto serve una riforma della giustizia che garantisca la certezza della pena». Non poteva mandare un messaggio sui media. A maggio partirà il Canale delle Libertà sul satellite e sul digitale terrestre: «Saranno i cittadini i veri protagonisti: sarà la vostra tv, perché siamo stufi di essere spettatori. Faremo contro-informazione, con una rassegna stampa alternativa che rispecchi le vere istanze della gente comune». Sì, non è Berlusconi: è la Brambilla che arringa la platea. Che sprona e incanta le centinaia di militanti dei suoi Circoli.
La prima uscita ufficiale della neonata creatura politica all’interno del centrodestra, leggera com’erano i vecchi club di Forza Italia, si trasforma in un’incoronazione della “rossa” preferita dal Cavaliere. Prima del suo intervento la leader di Confcomrnercio si muove tra la folla Stringe mani: «Lei di dov’è?». Sardegna.. «Grazie infinite di essere qui» e sorriso strappa-consensi. E lei? Verona «Mi raccomando, datevi da fare, perché in Veneto c’è tanto da lavorare». Inizia il suo intervento: «Non parlo di Lele Mora, di Corona, di Sircana… io parlo di tasse». Applausi. Elenca le campagne dei Circoli Attacca Prodi. E conclude: «Dobbiamo muoverci in fretta perché il tempo è scaduto». Standing ovation. La gente si alza, fotografa, applaude.
È chiaro che Maurizio Del Tenno, vice-presidente dei Circoli, faccia fatica a tenere alta l’attenzione. Ma nonostante il Brambilla show, riesce a conquistare i “circolasti”. Come? Riprendendo un vecchio comandamento berlusconiano: «La nostra associazione si basa sulla meritocrazia». E allora applausi anche per Del Tenno, presidente dei giovani di Confartigianato. Eccola la forza dei Circoli: vengono dal mondo delle partite Iva, gli autonomi, avversari – come d’altronde il Cavaliere dei poteri forti, dei big di Confindustria. Chiedono un nuovo modo di fare politica, meno Stato e più libertà, ovvero la parola più nominata in due ore di meeting.
C’è anche Sandro Bondi, che benedice la prima uscita pubblica dei Circoli, ma soprattutto telefona Berlusconi in persona. Ecco il comandamento: «Dovete preparare un grande partito della libertà. Non solo. Dovete portare nella politica personaggi nuovi e mandarli in Parlamento. Forza Italia nelle liste presenterà molti giovani e molte donne”». Insomma, il partito unico del centrodestra è in Circolo.
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Libero, 17 marzo 2007, Giuliano Zulin