“I soldi per le vacanze ci sono, le idee anche. “Ora manca solo di mettersi a lavorare”, dice il neo ministro al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, “perché questo settore deve ripartire alla grande”. E per farlo rimettere in moto, in vista dell’estate, il governo ha varato un progetto del valore di un miliardo e 600 milioni di euro, “disponibili da subito”, chiarisce il titolare del dicastero. I primi a beneficiare degli effetti di questa cura da cavallo, potrebbero essere gli operatori del comparto termale, tornati a chiedere un incontro urgente con l’esecutivo. “Nei prossimi giorni attiveremo un tavolo di concertazione”, spiega la Brambilla, “interamente dedicato al termalismo, un settore che deve poter lavorare disgiunto dalle stagioni”.
L’idea attorno al quale il ministro intende far ragionare i vertici di Federterme, che proprio ieri sono tornati a chiedere lo sblocco del sistema tariffario riconosciuto dal Servizio Sanitario Nazionale fermo al 2005 e che non garantisce più una copertura reale dei servizi, parte dall’assunto che le terme italiane sono una miniera d’oro ancora tutta da sfruttare. “A quel tavolo”, dice la Brambilla, “spiegheremo agli operatori del settore la necessità di destagionalizzare l’offerta in modo tale che la domanda di vacanze termali si spalmi nell’arco di tutti e dodici i mesi dell’anno”. Uno dei percorsi indicati dal ministero prevede la realizzazione di strutture sportive e aree attrezzate all’interno dei centri termali. “In questo modo anche i giovani potranno scoprire il valore delle vacanze termali”, dice il ministro, “smontando l’idea che in quei centri vanno solo gli anziani”. Realtà di questo tipo esistono già nel nostro paese, ciò che occorre è allargare la platea delle strutture multi offerta.
Certo, il nodo delle tariffe sollevato da Federterme ha il suo peso, ma visto che la collegialità dell’azione di governo non è mai venuta meno, il ministro del Turismo si è detto convinto che un’intesa può essere raggiunta a breve termine. E il tavolo di concertazione che verrà aperto a Roma potrebbe rappresentare un ottimo acceleratore. Nel frattempo, sul tavolo, c’è il progetto “Italia&Turismo”, presentato dalla Brambilla assieme al premier Silvio Berlusconi.
Il progetto “Italia & Turismo” che, a detta degli esperti e soprattutto del premier Silvio Berlusconi, consentirà di mettere a disposizione del settore ingenti risorse aggiuntive e condizioni “eccezionali”, rappresenta la prima azione concreta del nuovo ministero. Si tratta di un plafond di 1,6 miliardi di euro, “realmente e immediatamente disponibili”, dice la Brambilla, per il finanziamento di nuovi investimenti nel settore turistico ricettivo, compresi villaggi, agriturismi e campeggi. Il tutto, finora, con la partecipazione di Banca Intesa Sanpaolo, Unicredit, Gruppo Banco Popolare, Banca Popolare di Milano e Banca Popolare di Sondrio, che metteranno a disposizione circa 14 mila sportelli. Le aziende potranno usufruire di un prestito fino a 500 mila euro, che potrà arrivare a 2 milioni di euro quando si tratterà di edifici da ristrutturare da zero. Il mutuo, poi, potrà essere concesso anche fino all’80% del valore dell’immobile, con un pagamento dilazionabile da un minimo di 6 mesi a un massimo di 20 anni. “Un’offerta eccezionale per le imprese turistiche”, l’ha definita il premier, “anche perché contempla la possibilità di pagare per i primi anni solo gli interessi”.
Ma il piano di rinascita del turismo si prefigge scopi concreti già a medio termine. “Il nostro obiettivo, ha detto la Brambilla “è che questo settore possa rappresentare, entro la fine legislatura, il 20% del nostro Pil, raddoppiando così dall’attuale 10% e avvicinandoci al 17% di Pil della Spagna”. Nel suo complesso questo progetto, come ha sottolineato la Brambilla, “conferma una forte discontinuità da parte del governo attuale con le politiche del passato”, e alla luce di ciò “l’erogazione di questi fondi assume un significato particolare, viste le difficoltà prodotte dalla crisi internazionale”. Insomma, il settore delle vacanze non può restare indietro, e le piccole e medie imprese che lo animano non possono morire.
“Libero”, Enrico Paoli, 5 giugno 2009″