“Buoni vacanza per le famiglie a basso reddito, da spendere per soggiorni al mare, in montagna o alle terme, ma non nei periodi di alta stagione (sono esclusi, cioè, i mesi di luglio e agosto e il periodo dal 20 dicembre al 6 gennaio). Con la pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 30 di ieri del decreto del 21 ottobre 2008 sulle “Modalità di erogazione dei buoni vacanza”, firmato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al turismo Michela Vittoria Brambilla, arriva il tassello mancante del percorso a favore del turismo sociale iniziato con la legge 135/01 e proseguito con la Finanziaria 2008 (legge 244/07). Gli obiettivi sono due:
mettere in campo aiuti alle famiglie in disagio economico e favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici.
I buoni vacanza saranno dei ticket validi 12 mesi da spendere nelle strutture ricettive convenzionate. Si tratta di contributi alle famiglie, da richiedere al proprio Comune di residenza, il cui importo varia in base al numero dei componenti e al reddito (per gli scaglioni previsti, si veda la tabella a lato). Il ticket non coprirà l’intera spesa sostenuta per il soggiorno, ma una percentuale,
A far partire l’erogazione dei contributi sarà una convenzione che il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo siglerà entro questo mese con l’Associazione Buoni vacanze Italia, costituita dall’Anci, dalla Federazione italiana turismo sociale (che raduna gli enti non profit attivi nel campo) e dalle associazioni di categoria degli operatori turistici. “Per la fase di avvio dei buoni vacanza – spiega il sottosegretario Brambilla – abbiamo a disposizione cinque milioni di euro. Spero che già da aprile i Comuni possano cominciare l’erogazione alle famiglie”.
In un atto successivo del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo saranno definite le modalità di presentazione della domanda per ottenere i buoni. Il contributo statale “è erogato – si legge nel decreto pubblicato ieri – fino a esaurimento dei fondi disponibili, sulla base del criterio di priorità cronologica”.
Valentina Melis, “Il Sole 24 ore”, 7 febbraio 2009
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