Riorganizzare la scuola o il lavoro? Cambiare le ferie degli italiani o mandare tutti in vacanza a novembre? Il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla ha una sua ricetta: lasciare agli studenti tre mesi di sole e mare, sostenere le mamme lavoratrici, favorire le gite in Italia. E, soprattutto, diffondere nelle scuole la cultura del turismo.
Tre mesi di vacanza non sono troppi?
“La questione è duplice. Ancora oggi in gran parte del nostro Paese non esiste una adeguata rete di servizi di supporto alle famiglie. Allo stesso tempo il mondo del lavoro ha un’organizzazione che vede chiudere, in agosto, quasi tutte le imprese. Detto questo ritengo importante, anche sotto il profilo della salute, che i nostri ragazzi abbiano la possibilità di fare le vacanze nella stagione più mite. È però indispensabile per il nostro sistema turistico andare in una direzione di destagionalizzazione”.
Era anche un pallino di Rutelli.
“Destagionalizzare è una priorità per le politiche turistiche di questo governo. Abbiamo lavorato a una serie di importanti provvedimenti che possano, da un lato, incentivare l’arrivo degli stranieri durante la bassa stagione e dall’altro realizzare un’offerta turistica che valorizzi le nostre eccellenze in ogni momento dell’anno. Intendiamo dare impulso a itinerari di turismo culturale, termale, sportivo, religioso”.
Alcuni presidi lanciano una proposta: a fine lezioni si potrebbe portare i ragazzi nelle fattorie, nei siti archeologici, nelle oasi naturalistiche. Una vacanza alternativa alle gite?
“Credo che questa sia un’ottima opportunità per i ragazzi. Non penso però che questa proposta debba essere alternativa alle gite scolastiche ma dovrebbe, al contrario, rappresentare un’ulteriore occasione. È importante che i giovani scoprano durante tutto l’anno le nostre ricchezze artistiche e culturali. Troppo spesso conoscono bene altri Paesi ma non hanno idea di tutte le innumerevoli bellezze che l’Italia offre”.
No alle gite all’estero?
“Sarebbe importante che le gite scolastiche fossero indirizzate a scoprire e ad amare tutte le meravigliose eccellenze italiane. Non dimentichiamo che l’Italia ha più del cinquanta per cento dei beni artistici e culturali catalogati al mondo”.
Crede che il suo ministero e quello di Mariastella Gelmini possano collaborare per migliorare la qualità della scuola e sostenere il turismo?
“Io e il ministro Gelmini collaboriamo da tempo. Stiamo lavorando a una serie di proposte per migliorare e rendere l’istruzione in campo turistico più consona alle richieste del mondo del lavoro”.
A scuola di turismo?
“Sì. Negli istituti tecnici, ma anche all’università. Con corsi di laurea e master in scienze del turismo”.
A. Sac., “Corriere della Sera”, 1° settembre 2009