“«Emilia Romagna regione data per sicura al Partito democratico? Beh, certo non è che pensiamo di vincere, ma credo che verranno fuori delle sorprese».
Michele Vittoria Brambilla ha fatto da sempre dell’ottimismo la sua carta vincente, e non si smentisce neppure stavolta. Candidata alla Camera da Silvio Berlusconi in partibus infidelium, gioca all’attacco anche fuori casa».
Da che cosa le viene questa sensazione?
«Guardi, io giro molto e incontro tanta gente. Non solo ai comizi, è chiaro, dove vengono coloro che più o meno pensano di votarci. Ma anche nei mercati e per strada, dove incontri la gente qualunque, che maga¬ri ha un’opinione diversa dalla tua. Ecco, ho trovato in Emilia Romagna tante perso¬ne che erano stanche di quello che aveva fatto il governo Prodi, semplicemente per il fatto che non riuscivano ad arrivare alla fine del mese. Penso, anzi sono sicura, che loro faranno una gran fatica a votare di nuovo centrosinistra. Qualcuno di loro cambierà partito, altri, penso la maggioranza, resterà a casa».
Secondo lei è riuscita la tattica di Veltroni di nascondere il più possibile il proprio legame con il governo Prodi?
«È stato un tentativo astuto, direi quasi obbligato. Nel senso che non potevano riproporsi come la continuità di un disastro. Ma la cronaca gli si è rivoltata contro».
In che senso?
«La vicenda Alitalia, la mozzarella, i rifiuti, la questione prezzi e impoverimento. La gente non ha potuto non ricordarsi dei disastri che ha compiuto questo governo».
Una volta eletta che cosa pensa di fare per l’Emilia Romagna?
«Vorrei attivarmi sul tema infrastrutture, a sostegno di settori importanti come turismo e libera impresa. Penso per esempio all’Expo…».
Che cosa c’entra l’Expo con la nostra regione?
«Sì, è vero, l’Expo sarà a Milano, ma attiverà una serie massiccia di investimenti per esempio nelle infrastrutture. Vorrei che una parte di quei soldi servisse a migliorare i collegamenti con l’Emilia Romagna».
E l’impresa?
«La libera impresa in Emilia Romagna deve essere sostenuta, anzi tutelata dal sovrapotere delle coop che sono solo un grande sistema di potere».
Però funzionano: l’altro giorno due coop rosse hanno vinto l’appalto per la base Usa di Vicenza…
«Si, non è che non siano anche brave a fare il loro lavoro, ma soffocano tutto il resto del tessuto economico».”
Resto del Carlino, 05-04-2008, Pierfrancesco De Robertis