“I genovesi si sentono più poveri e insicuri. E bocciano le politiche di enti locali e Stato per risolvere i due principali problemi di città e provincia: l’economia che ristagna e l’aumento della delinquenza. È la fotografia scattata dal sondaggio che Michela Brambilla, presidente dei Circoli della libertà, ha presentato ieri sera all’incontro organizzato dal suo movimento a Palazzo Ducale. Davanti a una sala gremita (almeno 400 i presentì) e a esponenti di spicco di Forza Italia (da Sandro Bondi a Claudio Scajola), Michela Brambilla ha risposto anche alla domanda che più ricorre in questi giorni. «Se sarò io il futuro leader della Cdl? È una questione che non si pone ora. La Cdl, a differenza della sinistra, ha un leader riconosciuto da tutti i suoi partiti: Silvio Berlusconi». H aggiunge sorridendo: «Non partecipo al “Grande fratello” della politica, non ci tengo a essere nominata».
C’era molla curiosità di vedere la «rossa del centrodestra» che a Genova è arrivata per parlare di immigrazione, «Raccogliamo le firme per fermare il disegno di legge Amato-Ferrero. Non sono razzista e riconosce che gli immigrati sono utili alla nostra società. Ma la norma del governi spalancherà le porte ai clandestini, facendo il gioco delle organizzazioni criminali».
Prima di iniziare, la Brambilla – giacca e gonna nera, tacco alto dieci centimetri -posa per le foto con i candidati della Cdl Enrico Musso e Renata Oliveti. Sul palco insieme a lei ci sono Bondi, Scajola e Alfredo Biondi. In prima fila la ascoltano Luigi Grillo e Michele Scandroglio. C’è anche don Gianni Baget Bozzo, salutato con una calorosa stretta di mano dalla Brambilla. A Genova e in Liguria, racconta lei stessa, il problema della sicurezza è molto sentito. Ricorda i dati del sondaggio (11.004 intervistati fra il 27 e 28 aprile, maggiorenni di città e provincia): il 67 per cento si sente più insicuro rispetto a 5 anni fa e la colpa è dell’aumento della criminalità di strada (per il 42 per cento) e dell’immigrazione clandestina (per il 37).
«Il disegno di legge Amato, permettendo all’immigrato di restare in Italia da regolare se dimostra di avere un reddito renderà drammatico il problema – insiste la Brambilla -. E la cosa è tanto più vera a Genova, dove i controlli sono poco efficaci per l’81 per cento degli intervistati e dove l’espandersi del mercato della droga è visto con preoccupazione dal 92 per cento».
Da giorni gira l’Italia pei raccogliere firme contro il provvedimento: «Se passa in Parlamento, partirà la battaglia per il referendum abrogativo. Chi si avvantaggia dall’arrivo in massa degli stranieri? Certi sindacati che guadagneranno iscritti e, in prospettiva i partiti di sinistra che vogliono concedere il voto agli stranieri».
A Genova ribadisce quali saranno le sue prossime mosse una Televisione e un Giornale delle Libertà. «E in tv niente spazio ai politici – racconta – solo interviste alla gente. 1 Circoli della Libertà sono nati per fare da megafono ai cittadini, un trait d’union fra il Paese e la politica, due binari che spesso viaggiano paralleli». C’è il tempo per una battuta è per i Family Day: «Se ci sarò? I nostri iscritti sono liberi di partecipare, li aiuteremo ad andarci». E per un giudizio sul governo Prodi: «Ha fatto scendere in piazza per protestare tutte le categorie, dai professionisti ai poliziotti. Nessuno c’era riuscito».”
Il Giornale, Giovanni Buzzati, 08/05/07
