“Dicono di lei che ha una grinta da tigre, e lei non vuole deluderli. Si definisce determinata e ribelle, ma non rinuncia alla femminilità. È rossa di capelli ma azzurra di cuore. Spara a zero sul governo Prodi ma lo fa dall’alto dei suoi tacchi a spillo. È la più gettonata ospite dei talk show televisivi, affronta le risse in diretta con eleganza e minigonna ma certo non le manda a dire, neppure al presidente della Repubblica che ultimamente ha bersagliato di fax per chiedere elezioni subito. È Michela Brambilla, la travolgente presidentessa dei giovani imprenditori della Confcommercio ma anche, e soprattutto la donna scelta dal Cavaliere per rilanciare i Circoli della Libertà.
Lei non se lo è fatto ripetere due volte. È scesa nell’arena e sta dritta al centro del campo bacchettando «Prodi e il suo governo che perde pezzi», ma anche a chi nel centro destra si permette di mettere in discussione la leadership di Berlusconi non fa sconti.
«Lui è l’unico che rappresenta la gente, non è un politico politicante, è in sintonia con il Paese e con il mondo dell’impresa, oltre ad essere il più grande imprenditore che io abbia mai conosciuto. Crede molto nei circoli e nel loro ruolo per dare voce ad un’Italia che non ha voce».
Il suo futuro in politica? Sarà la Segolène del centrodestra?
«Non sono un leader politico, sono una che si è fatta le ossa nell’impresa e che ora si sta dedicando con passione ad una nuova battaglia».
La battaglia sul ritorno alle urne però per il momento l’ha persa.
«Considero comprensibile, giustificabile e corretto l’atteggiamento del presidente Napolitano, ma considero inqualificabile il comportamento di certa politica che si incolla alla sedia e non ascolta il messaggio che arriva dal Paese reale. Il governo Prodi è rinato già morto: non è stato capace di fare il Prodi A figuriamoci il Prodi B. Cadranno alla prossima questione importante, dalla Tav, alla riforma delle pensioni, ai Dico, questa è una certezza».
Lei denuncia una politica vecchia e opportunista che sta allontanando sempre di più la gente dal Palazzo. Perché, quando si parla di ricambio, di giovani e di donne taglia corto?
«Non è un problema di sesso o di carta d’identità, il problema è l’approccio. Ci sono quarantenni allevati nei partiti a pane e politica e donne ancora più politicanti dei colleghi maschi. Il problema è affidare la cosa pubblica a chi non è vissuto nel grande acquario di vetro dei palazzi romani, a chi si è fatto le ossa sul posto di lavoro. E sa vedere ed affrontare il problemi reali dei cittadini».
Sembra proprio il suo identikit. E nella Casa delle Libertà non sono in pochi ad annotare (chiedete al ministro Bersani) che in tv è molto più efficace lei con le sue gambe affusolate, il suo sorriso franco e il suo eloquio diretto del povero Bondi intrappolato nelle formule di rito.”
“Il mattino”, 01-03-2007, Myrta Merlino”
