“Una, dieci, cento, mille manifestazioni contro il crimine. Michela Vittoria Brambilla, leader dei Circoli delle libertà, ovvero gli embrioni già militanti del partito unico di centrodestra, ha annunciato ieri la partecipazione del suo movimento al corteo per la sicurezza caldeggiato da Letizia Moratti e promosso da Unione del commercio, Unione artigiani, Cna e Coordinamento delle associazioni di via.
Presidente, avete aderito all’iniziativa del 26 marzo convinti che essa rappresenti una vetrina da non perdere per la vostra organizzazione?
«Assolutamente no. Sfileremo soprattutto per due ragioni. La prima? I cittadini pretendono quella sicurezza che il Governo, per quanto di sua competenza, non s’è dimostrato in grado di garantire. La seconda? Riteniamo che la piazza non sia un’esclusiva della sinistra e che tutti i milanesi abbiano diritto di utilizzarla per esternare il loro disagio».
Già… Però lei sembra, in qualche modo, evocare la maggioranza silenziosa del ’71. Ci sbagliamo?
«Il nocciolo del problema non è questo o quel riferimento storico ma la volontà
dei cittadini senza tessera di partito di non subire passivamente la decisione del
Governo Prodi di ignorare la richiesta avanzata dal sindaco di adeguare gli organici delle Forze dell’ordine».
Ma ci troviamo davvero davanti a un’emergenza criminalità?
«Beh, per certe categorie lo dicono le statistiche che la sicurezza, nonostante l’impegno profuso da Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e Vigili urbani, rimane un optional. Lo sapete o no che, negli ultimi anni e su scala nazionale, almeno il 30% dei commercianti ha subito almeno un episodio criminoso?».”
Corrado Dragotto, Il Giorno, 23/03/07
