“È inutile, in questo momento, anticipare discussioni sulla leadership del centrodestra, che attualmente è espressa nel migliore dei modi da Silvio Berlusconi». Ne è convinto l’ex ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri (An), intervenuto ieri al meeting dei Circoli delle libertà delle Marche. «Anzi – ha sottolineato Gasparri – ho invitato Berlusconi a lasciar perdere qualsiasi coinvolgimento nel caso Telecom e di continuare a dedicarsi a tempo pieno alla politica e concentrarsi sulla creazione di un soggetto unitario. E comunque la leadership alla fine la dovranno scegliere gli elettori. Detto questo è anche evidente che in Italia esiste un problema di invecchiamento della classe dirigente. Basta pensare che in Inghilterra Blair lascerà il suo posto a 54 anni ed è più giovane di Gianfranco Fini. Da noi solo per avvicinarsi alla piazza del Quirinale bisogna avere 80 anni».
«Oggi – rilancia il presidente nazionale dei Circoli della libertà, Michela Vittoria Brambilla – c’è un solo leader indiscusso del centrodestra ed è Silvio Berlusconi. Credo che su questo punto non ci sia da discutere. Nel 2011 si vedrà e comunque decideranno i cittadini». E se il capitolo leadership vede convergere sul nome di Berlusconi, il discorso è più complicato per la creazione dei Partito delle libertà, al quale puntano i Circoli ma anche molti esponenti del centrodestra.
«Mi auguro – rimarca Gasparri – che quello che sta accadendo a sinistra, seppure tra scissioni e difficoltà, rilanci un’iniziativa unitaria del centrodestra, dove in questo momento vedo molta esitazione. Non una federazione, ma un soggetto unitario senza forzature, con chi è disponibile. Se la Lega o l’Udc non sono concordi resteranno comunque degli alleati». Proprio dall’Udc, Carlo Giovanardi (anche lui presente nelle Marche) ribadisce che già la definizione di partito unico «porta male». «L’ho già detto a Berlusconi – spiega l’esponente dell’Udc – di non usare questo termine perché in Italia c’è già stato e non ha avuto fortuna. Credo, comunque, che il partito esiste già ed è quello Popolare Europeo, del quale facciamo già parte con Forza Italia. Si tratta di fare una ‘succursale’».
Seduto al suo fianco, il coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi ha ribadito come «un processo politico per la formazione di un partito unico nel centrodestra è già molto avanzato e può partire anche dall’esperienza positiva della Cdl».
Infine ha invitato «gli amici dell’Udc a guardare con interesse alla formazione di un nucleo forte di un partito che guardi ai valori e ai programmi del partito Popolare Europeo che non può che fondarsi sul rapporto molto stretto tra Forza Italia e Udc».”
Nazione – Carlino – Giorno, 22/04/07
