“All’indomani dell’en plein di Walter Veltroni alle primarie del Pd, parte il duello a distanza Veltroni-Brambilla. Le primedonne dei due schieramenti sono attese adesso al banco delle imprese, che si chiedono: tasse o non tasse, rilancio o non rilancio? In uno scenario «futuribile» da confronto elettorale Michela Vittoria Brambilla, presidente dei Circoli della Libere e possibile candidata del centrodestra in opposizione a Veltroni, spiega a F&M la sua linea «d’attacco».
Presidente Brambilla, come valuta il risultato delle primarie del Pd?
Abbiamo visto la dimostrazione che i cittadini hanno voglia di partecipare. Questa è l’antipolitica di cui tanto si parla da mesi: la voglia di cambiare politica. Penso che abbia, in qualche modo, fatto presa sugli italiani l’idea o almeno il sogno cavalcato per mesi sui media da Veltroni di poter inventare quella sinistra riformista capace di una politica tutta nuova e diversa. Lontana dai ricatti della sinistra massimalista. Solo che questo sogno mi pare che sia durato soltanto qualche ora perché non si può prima parlare di una nuova politica e poi, intascati i consensi, dichiarare, invece, che fra le sue idee e quelle del governo Prodi non c’è «nessuna contrapposizione» e che il suo Pd «non sarà causa né di tensioni né di problemi con il resto della coalizione». Ecco, credo che anche per molti che lo hanno votato questa sua uscita suoni ora come una vera e propria presa in giro. Questo è il Veltroni Gattopardo. Che dice di cambiare senza cambiare proprio niente.
In uno scenario «futuribile» di campagna elettorale, su quali temi concreti vorrebbe confrontarsi con Veltroni?
Su tutto. Dalle riforme costituzionali, ai costi della politica, alle tasse, alla sicurezza perché abbiamo oggi idee assai più chiare delle sue. Le rispondo anzi con le parole di Arturo Parisi che del Pd è un autorevole rappresentante e che in un’intervista ha detto «sappiamo a chi i nostri elettori hanno detto sì, ma non sappiamo ancora a che cosa». Appunto. Veltroni, difatti, pur di aprire la porta a ogni genere di consensi, ha detto nel suo programma tutto e il contrario di tutto comportandosi come una specie di Nicolas Sarkozy in salsa riformista. Poi, però, appoggia un Prodi che nei sondaggi è sceso addirittura al 18% dei consensi nel paese. Non le pare che ci troviamo di fronte a qualche vistosa contraddizione?
Le imprese chiedono risposte su fisco, semplificazione, innovazione e internazionalizzazione. Come valuta il programma di Veltroni in materia?
Il programma di Veltroni non lo conosce nessuno. Un conto è il libro dei sogni che ha compilato ispirandosi a Silvio Berlusconi e Sarkozy, un conto è fornire un progetto chiaro. Intendiamoci, non lo dico solo io. Il ministro Rosy Bindi ha detto: «adesso abbiamo un leader, ma il partito è ancora tutto da fare». Uno degli esponenti più prudenti della cosiddetta «cosa rossa», il ministro Fabio Mussi, ha precisato che «il Pd da solo non va da nessuna parte». Ha ragione. Vedremo da che parte va. E così capiremo il programma. Comunque auguri.”
Finanza e Mercati, Stefania Crivaro, 16/10/07
