È lei la donna del turismo, Michela Vittoria Brambilla, sottosegretario di Stato con delega al settore più importante dell’economia nazionale e regionale. Per questo oggi parteciperà all’apertura dei lavori del Ttg la fiera dedicata agli operatori turistici, a Rimini Fiera, alle 11. Al suo fianco Matteo Marzotto, che proprio lei ha chiamato da poco più di un mese alla guida dell’Enit. L’agenda romagnola del sottosegretario è ricca di impegni, alle 16 Brambilla incontrerà gli operatori in un convegno voluto da Confturismo regionale e da Ascom Cervia, nel quale si parlerà del futuro del turismo. La ‘ministra’ ci spiega dove stanno andando Italia ed Emilia-Romagna.
Sottosegretario, la crisi finanziaria potrebbe abbattersi sull’economia reale, con un contraccolpo per il turismo, cosa farà il governo?
«Il turismo soffrirà, forse più di altri settori, della caduta dei consumi. Per questo sto lavorando ad alcuni obiettivi immediati. Prima di tutto per un forte sostegno ed un adeguato pressing sulle banche perché mantengano attive, anzi rafforzino, le linee di credito alle imprese del settore. In particolare, occorre ridare ossigeno alle piccole e medie imprese e sono allo studio misure che possano in parte alleggerire la pressione fiscale che è più alta della media Europea. È di assoluta importanza far sì che l’Enit conti su un’adeguata dotazione di risorse perché tagliare questa spesa creerebbe ulteriori difficoltà al settore».
Spagna e Francia sono competitor agguerriti. Cosa può fare il turismo italiano?
«Da troppo tempo abbiamo vissuto sugli allori. Oggi non basta promuovere, bisogna saper vendere i nostri prodotti. Dobbiamo potenziare infrastrutture e reti di trasporto, ma anche migliorare il rapporto qualità-prezzo. La Spagna aiuta le Imprese, noi le soffochiamo con un’eccessiva burocrazia».
Gli operatori le chiederanno di diminuire l’Iva, è possibile?
«Stiamo vedendo come e dove intervenire per alleggerire, in qualche modo, il carico delle imprese. Del resto, anche l’Ocse ha ribadito la necessità per i governi, in questo momento di crisi, di assumere iniziative coordinate».
La competitività è legata al grado di innovazione e questo all’accesso al credito. Pensa a misure per la piccola e media impresa?
«Certo, è indispensabile che le piccole e medie imprese possano contare su linee di credito che siano sufficienti per la loro operatività, ma devono anche diventare più competitive. Per riuscirci occorre informatizzare gli impianti e migliorare la professionalità degli addetti. Non c’è altro modo per gareggiare nella serie A del turismo mondiale».
Il suo sogno per il turismo italiano ed emiliano-romagnolo in particolare?
«Se in tante altre parti d’Italia si operasse con i modelli organizzativi e con i sistemi di promozione già in atto da tempo, con successo, in questa regione, non ci sarebbe bisogno delle riforme che enunciavo. Non parlo solo di efficienza delle imprese, ma di modelli normativi che supportino lo sviluppo e stimolino nuovi investimenti. La verità è che, alcune regioni, del Nord, sanno fare strategia, altre no. Ecco perché oggi è indispensabile una programmazione nazionale che faccia da collante per tutto il territorio».
Letizia Magnani, il Resto del Carlino, 24 ottobre 2008