“In Qatar per attrarre investimenti, negli Emirati arabi per presentare l’Italia a un Paese famoso più per l’esibizione del lusso e delle architetture avveniristiche piuttosto che per la cultura, ma diventato un crocevia di persone in transito da ogni dove, con i suoi 35milioni di passeggeri all’anno nel solo aeroporto di Dubai e il milione e mezzo di stranieri nella capitale, Abu Dhabi. Proprio da questi angoli ‘cassaforte’ della Penisola arabica hanno origine due progetti diversissimi tra loro, che sono stati al centro di una missione del governo, la prima vera missione all’estero guidata dal sottosegretario al Turismo, Michela Vittoria Brambilla.
Il primo – e si tratta di un progetto appena concordato con gli Emirati Arabi Uniti – sarà un museo interattivo sull’Italia da realizzare nell’innovativo cultural district di Abu Dhabi: una penisola dove, ai faraonici hotel e centri commerciali, si affiancheranno impianti museali dalle forme simili a un quadro di Picasso e che si richiameranno ai Guggenheim e perfino al Louvre. Brambilla, reduce da una tre giorni (prima in Qatar, poi negli Emirates) di strette di mani e scambi di doni con sceicchi e autorità locali, si è detta molto soddisfatta: “Sarà l’Autorità per il turismo di Abu Dhabi a chiamare i privati cui affidare la realizzazione del museo”. In sintesi, riassume il sottosegretario, “gli arabi metteranno il terreno e faranno da tramite con i costruttori, il Belpaese potrà vantare in un’area dallo sviluppo eccezionale (i tassi di crescita sfiorano il 10% ogni anno) un vero quartiere multimediale italiano, in cui presentare non solo l’arte ma anche le eccellenze del made in Italy nei campi della moda, del design, perfino dell’enogastronomia”.
Un’intesa, quella raggiunta durante la missione – presenti tra gli altri anche il presidente dell’Enit Matteo Marzotto, il vicesindaco di Roma Cutrufo, il presidente di Federalberghi-Confturismo Bocca, l’ad di Italia Turismo Spingardi e diversi rappresentanti di Confindustria – che gli arabi vorrebbero rafforzare anche prevedendo un aumento dei voli tra i due Paesi.
“Prima d’ora non c’erano legami turistici solidi con queste realtà – ha sottolineato Marzotto – ecco l’importanza degli incontri per il futuro”. Futuro che sembra quasi invadere il visitatore di passaggio nell’altra meta della missione, Doha: oltre 60 miliardi investiti entro il 2012, tutto deserto, giacimenti di gas (il Qatar è il terzo produttore al mondo), isole artificiali che, copiando Las Vegas, aspirano anche a riprodurre Venezia e cantieri di grattacieli dalle forme più strane, dove la presenza di ditte italiane si avverte soprattutto nel settore infrastrutturale. Qui non è stato possibile firmare il protocollo d’intesa che avrebbe dato il via a dettagliati investimenti economici bilaterali (“per i tempi troppo strettì”, fa sapere Brambilla), ma il sottosegretario garantisce che l’accordo ci sarà a maggio, in Italia. Dal Qatar, ma il vicesindaco di Roma Cutrufo assicura buoni contatti anche con gli Emirati, potrebbero sbloccarsi invece i fondi per un altro progetto, stavolta a ‘casa nostra’.
Si tratta, spiega ancora Cutrufo, della realizzazione di un “grande parco tematico sull’impero romano che sorgerà su 300 ettari di un terreno più ampio di proprietà del Comune, vicino a Fiumicino: giochi di ruolo, musei multimediali, reperti recuperati dai musei già pieni. Un progetto che vale circa 500-600milioni di euro e a cui gli arabi sembrano interessati”. E che, sempre nell’ottica della titolare del turismo, “potrebbero attrarre capitali, prossime grandi ristrutturazioni edilizie anche nel Sud… insomma servirebbero al rilancio del sistema Italia”.
Marcella Cocchi, “Nazione-Carlino-Giorno”, 5 febbraio 2009
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