“C’è una cosa che devo precisare, prima di tutto. La tassa di soggiorno è una delle condizioni imprescindibili poste dall’Anci, l’Associazione tra i comuni, per l’approvazione del federalismo fiscale municipalizzato. Hanno voluto che tra le tasse di scopo ci fosse anche quella di soggiorno. Poi saranno i sindaci a scegliere se applicarla o meno. La Moratti, per esempio, ha già fatto sapere che non ha intenzione di introdurla”.
Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo, vuole mettere le cose in chiaro. Proprio ieri è intervenuta, insieme con il collega della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, per ritoccare il testo con modifiche che ora saranno inviate al relatore della Bicamerale perché siano recepite. Modifiche importanti, che prevedono misure di sostegno alle strutture ricettive, incluse esenzioni e agevolazioni riservate alla specifica categoria produttiva. Insomma, in pratica la tassa di soggiorno diventa tassa di scopo indirizzata a finalità turistiche e di valorizzazione del patrimonio artistico ed ambientale.
È così?
“Abbiamo lavorato per ottenere proprio questo: i proventi del gettito devono andare solo al settore. In precedenza erano formulate finalità generiche. Oggi c’è un inciso specifico per tutelare le attività ricettive. In questo modo diventa un’opportunità. Così come è un’opportunità importante che siano gli stessi operatori a partecipare alla stesura
del regolamento attuativo. Sono loro che fanno turismo e loro devono poter interloquire”.
Ha voluto precisare che l’iniziativa della tassa di soggiorno non è partita dal governo…
“È stata una delle condizioni imprescindibili poste dall’Anci. Poiché il federalismo è responsabilità, saranno i sindaci a decidere. Di conseguenza, saranno i cittadini e gli operatori a valutare l’operato dei sindaci”.
Però gli stessi operatori si sono dichiarati contrari all’introduzione…
“Credo che gli operatori turistici sapranno ben rappresentare le proprie criticità in sede di regolamento nazionale e di applicazione. Quando un sindaco deciderà di introdurre la tassa di soggiorno, le organizzazioni di categoria sapranno rappresentare le loro esigenze e potranno vegliare sull’attuazione che deve rispondere alle priorità individuate. Il sindaco che vuole procedere si dovrà consultare con gli albergatori sull’intero percorso, dall’introduzione agli interventi finanziati con il gettito”.
I primi beneficiari saranno gli alberghi?
“Dato che il compito di riscuotere tocca alle imprese ricettive, mi sembra fondamentale che esse siano anche beneficiarie dei proventi, sia in termini di sostegno per le opere di ristrutturazione, ammodernamento e miglioramento qualitativo, sia in termini di esenzioni e agevolazioni”.
Operatori in primo piano?
“Hanno un ruolo strategico e va riconosciuto. Soltanto in questo modo potremo fare in modo che la tassa di scopo diventi un’opportunità di crescita per un settore che ha tutte le potenzialità per essere il volano della nostra economia”.
Silvia Mastrantonio, “Nazione-Carlino-Giorno”, 29 gennaio 2011