“Arriva leggermente in ritardo, a bordo di una Mercedes SL con autista. È lo stile di Michela Vittoria Brambilla. Tailleur nero, rigorosamente in pantaloni, con un look più castigato rispetto al passato, per la capolista del Pdl alla Camera in Emilia Romagna questi sono i giorni che anche nella “rossa” Emilia possono fare la differenza. Un tour di due giorni, fra Reggio, Ravenna e Rimini che la presidente del Circolo della Libertà ha fatto insieme a Giancarlo Mazzuca, che ha lasciato la direzione del quotidiano “Qn” per candidarsi a sua volta nelle liste del Pdl in Emilia Romagna.
Brambilla, come mai Berlusconi non è mai venuto a Reggio in questa campagna elettorale?
Si è diviso fra moltissimi comuni e poi si fida del lavoro della sua capolista.
Sono le ore conclusive di questa campagna elettorale che la vede fra i protagonisti. Un commento.
Il commento riguarda soprattutto Veltroni. Ha avuto un’escalation: sul suo pullman all’inizio sembrava che dovesse sparare chissà quali cartucce, poi si sono schiarite le cose. Le tanto ventilate novità sono solo un grande bluff.
Anche il programma?
Si è rivelato per quello che è: un libro dei sogni. Non si possono prendere in giro gli italiani con promesse che poi non si riescono a mantenere, scopiazzando di qua e di là senza però spiegare con quali soldi finanziare tutte queste misure e senza indicare il nome dell’ipotetico Ministro dell’Economia. La credibilità di un programma sta anche nell’autorevolezza della persona indicata a realizzarlo. Noi abbiamo indicato Giulio Tremonti, il cui spessore è noto a tutti.
In Emilia Romagna ci saranno sorprese da queste elezioni?
Emilia Romagna regione data per sicura al Partito democratico? Beh, certo non è che pensiamo di vincere, ma credo che verranno fuori delle sorprese. Ho trovato tante persone che erano stanche di quello che aveva fatto il governo Prodi, semplicemente per il fatto che non riuscivano ad arrivare alla fine del mese. Penso, anzi sono sicura, che loro faranno una gran fatica a votare di nuovo centrosinistra. Qualcuno di loro cambierà partito, altri, penso la maggioranza, resterà a casa.
Secondo lei è riuscita la tattica di Veltroni di nascondere il più possibile il proprio legame con il governo Prodi?
È stato un tentativo astuto, direi quasi obbligato. Nel senso che non potevano riproporsi come la continuità di un disastro. Ma la cronaca gli si è rivoltata contro.
In che senso?
La vicenda Alitalia, la mozzarella, i rifiuti, la questione prezzi e impoverimento. La gente non ha potuto non ricordarsi dei disastri che ha compiuto questo governo.
Che ne dice delle polemiche a proposito delle battute del Cavaliere sulle donne?
È un uomo dotato di grande senso dell’umorismo, fa tante battute ma non gaffes. Il fatto che abbia affidato a me, alla prima esperienza politica con nessuno alle spalle, un ruolo così importante nella formazione del Popolo della libertà, è la prova che lui valorizza veramente le donne. Altro che le strumentalizzazioni elettorali del centrosinistra.
La presidente regionale di Confindustria Anna Maria Artoni chiede più attenzione per la nostra Regione. Cosa ne dice?
Penso che la Artoni giustamente lamenti il fatto che in questi 20 mesi di Governo non ci sia stata grande attenzione all’Emilia Romagna. È una situazione che sicuramente cambierà dopo le elezioni. Ho intenzione di tramutare quella di Milano Expo in una grande opportunità anche per l’Emilia Romagna, facendo sì che quelli che sono gli investimenti per infrastrutture, logistica, potenziamento del settore turistico vengano convogliati anche nelle regioni limitrofe fra cui l’Emilia Romagna, che ha il problema di rilanciare il turismo sulla riviera Adriatica.
E l’impresa?
La libera impresa in Emilia Romagna deve essere sostenuta, anzi tutelata dal sovrapotere delle coop che sono solo un grande sistema di potere.
Veltroni ha sfidato Berlusconi chiedendogli “lealtà alla Repubblica”. Cosa ne pensa?
Io credo che chi avrebbe dovuto andare a giurare sulla Costituzione Repubblicana, non una ma almeno sei o sette volte, è la sinistra italiana. Quando ci si trova nella situazione di Veltroni con la sconfitta alle porte si perde un po’ la trebisonda.
Se andrete al Governo, quali sacrifici pensate di chiedere agli italiani?
Certamente noi non metteremo le mani in tasca agli italiani alzando le tasse come il Governo Prodi, ma le abbasseremo. Trovo però irresponsabile il tentativo di Veltroni di prendere ancora una volta in giro gli italiani: non è più il momento di vendere sogni.”
L’Informazione di Reggio Emilia, 10/04/2008