“Metti un sabato sera a casa di Andrea Bocelli. Al pianoforte siedono il maestro e lei, Michela Vittoria Brambilla, neo ministro del Turismo, in taillleur di shantung azzurro. Intorno a questo inedito duo si muovono Veronica, compagna di Bocelli e Vittorio Brambilla, papà del ministro, appassionato d’opera. Il nostro tenore più famoso nel mondo intona il celebre “Con te partirò”, poi un pezzo della Turandot di Puccini e un altro della Gazza ladra di Rossini. E termina con “My way”, il grande successo di Sinatra, mentre alla Brambilla vengono gli occhi lucidi per l’emozione. Ha appena proposto a Bocelli di diventare testimonial dell’Italia all’estero, nell’ambito del progetto di rilancio dell’immagine del nostro paese. In esclusiva per «Chi», il ministro e il tenore posano insieme per annunciare l’inizio di questo straordinario sodalizio.
Domanda. Ministro, come è nata l’idea di Bocelli testimonial?
Risposta. «Sto lavorando a una nuova campagna promozionale che vuole far conoscere e valorizzare tutte le eccellenze e le mille bellezze del nostro paese, anche quelle solitamente fuori dagli itinerari classici del turismo, come quello Firenze-Roma-Venezia. Vogliamo restituire competitività al marchio Italia nel suo complesso. Lo slogan sarà: “L’Italia è molto di più”. E il primo passo sarà la produzone di due spot. Ecco: la voce di Bocelli sarà la colonna sonora di questi spot. Ma sarà solo l’inizio di una collaborazione ad ampio raggio che durerà quattro anni».
D. Perché proprio lui?
R. «Perché Bocelli è amatissimo all’estero e già quando si esibisce nei concerti in giro per il mondo da solo fa uno spot all’Italia. Rappresenta l’eccellenza, l’arte e cultura italiana, piacendo anche ai giovanissimi. Chi meglio di lui? Inoltre è dotato di grande carisma, è un poeta».
D. Che cosa le ha risposto quando gli ha illustrato il progetto?
R. «Semplice: “Davanti alle istituzioni io dico sempre di sì”. Così ci siamo messi al lavoro. Potrebbe esserci un’immagine di lui che canta e poi solo la voce come colonna sonora dello spot… Avevo subito pensato a “Con te partirò”: melodia significativa e bellissima, che potrebbe essere adatta per lo spot diretto ai più giovani. Bocelli sta cercando un altro brano di Rossini o di Puccini che rappresenti l’Italia al meglio».
D. Quanti saranno gli spot?
R. Per ora due. Il primo che rappresenterà luoghi di grande valore artistico e culturale, angoli del nostro paese che molti nemmeno conoscono e che costituiscono un patrimonio inestimabile, mentre il secondo sarà rivolto soprattutto ai giovani e mostrerà l’offerta ambientale e sportiva del paese, dai parchi popolati di animali selvaggi, ai percorsi fluviali e agli itinerari inesplorati».
D. Ministro, lei che tipo di turista è?
R.«Devo dire la verità: anch’io, che sono da sempre curiosa della natura e appassionata di arte, in quest’anno di lavoro su e giù per la penisola ho scoperto cose che mai avrei immaginato: borghi, castelli, luoghi incontaminati e magnifici da lasciare senza fiato. L’Abruzzo ad esempio, in pochi lo conoscono bene. E invece ha splendide coste e montagne, borghi storici e una natura meravigliosa. Voglio invitare tutti a scoprire queste ricchezze nascoste».
D. Torniamo a Bocelli. Ma lei gli ha confessato di aver studiato pianoforte?
R. «Scherza? Non ho osato nemmeno dirgli che conosco le note musicali. Davanti ad un talento simile… Sentirlo suonare e cantare a 20 centimetri di distanza è stata un’emozione fortissima. Sarei rimasta lì tutta la notte. E anche mio padre. Pensava di stringergli solo la mano e si è ritrovato a un concerto privato».
D. Come mai suo padre l’ha accompagnata?
R. «Il mio tour elettorale mi ha portato in Versilia, mentre lui era lì per lavoro. Visto che è un fan di Bocelli ha voluto esserci».
D. Sta partendo la stagione estiva, la campagna inizierà subito?
R. «Sì, appena terminato il periodo elettorale. La stagione è un po’in ritardo, la gente, con la crisi, cerca occasioni last minute. L’offerta nel nostro paese è molto concorrenziale. Chi resta in Italia, starà meglio e risparmierà. Già abbiamo registrato una performance migliore dell’anno scorso».
D. Parliamo di Alitalia. È soddisfatta della situazione?
R. «È stato fondamentale che la compagnia di bandiera rimanesse soprattutto italiana. Air France avrebbe portato tutti i turisti a Parigi. Certo, ha dovuto attraversare molte difficoltà, create in parte dal personale, molti disservizi per i passeggeri. Ma le cose stanno migliorando di giorno in giorno per quanto riguarda la puntualità e gli standard del settore. Il problema semmai resta quello della copertura delle rotte. Ci vogliono i voli diretti per incrementare il turismo. E dove non ci sono, bisogna liberalizzare. La fortuna di Sharm el Sheik è stata quella di avere il volo diretto».
D. Sta cercando una soluzione?
R. «Sì, per la prima volta in Italia, il Ministro del Turismo e l’Alitalia si parlano e lavorano insieme. In questo modo la compagnia di bandiera può cominciare a coprire direttamente le rotte di collegamento con i paesi in cui io concentro la promozione dell’Italia. Servono le sinergie».
D. Che cosa preferisce da turista?
R. «Adoro il mare da sempre. Il mezzogiorno ha un mare da invidiare. Lampedusa è tornata bellissima, ma con un bimbo di quattro anni di solito faccio vacanze familiari: più spiaggia che barca».
D. Il mezzo di trasporto preferito?
R. «Aereo per le grandi distanze. La macchina sempre, perché fa scoprire molto di più».
D. Che cosa risponde alla battuta di Casini sulle donne “che non brillano nel governo”?
R. «Sono affermazioni che si commentano da sole. Per fortuna sono sempre meno quelli che le fanno, mi pare».
Giulia Cerasoli, “Chi”, 17 giugno 2009″