“Porte aperte ai turisti cinesi, il mercato del futuro. Italia e Cina hanno infatti sottoscritto un memorandum d’intesa che porta la firma del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e il suo omologo Shao Qiwey. L’obiettivo, soprattutto da parte italiana, è chiaro. L’attrazione di turisti provenienti da Pechino è il grande sogno dei Paesi a maggiore vocazione turistica, perché evidentemente si tratta del mercato che maggiormente crescerà nell’immediato futuro. L’andamento dell’outbound cinese, ovvero del turismo in uscita, sta confermando le previsioni che erano state fatte dall’Organizzazione Mondiale del Turismo.
Previsioni che stimano una crescita fino all’anno prossimo oltre il 10%. Un trend in salita, i cinesi partono nonostante la crisi. D’altro canto l’aumento costante della ricchezza nel Paese porta sempre più persone a potersi consentire una metà all’estero. Già nel 2007 si era registrato un aumento del 18%, che tradotto vuol dire oltre 40 milioni di partenze. Per il momento le mete preferite sono ancora quelle asiatiche, ma è facile immaginare che presto si registrerà un forte aumento per le destinazioni europee. Inoltre in tutti i sondaggi svolti in Cina, l’Italia, e in particolare Roma, è la meta più agognata. Quello cinese è un turista tipo che è anche ben disposto a spendere e che in futuro avrà anche migliori condizioni economiche: i dati mostrano che il 65% dei turisti ha un reddito compreso tra 600 e 1800 dollari mensili, la percentuale di crescita annua dello stipendio è di circa il 10% l’anno. Un altro 10% inoltre è il ceto alto, i nuovi miliardari cinesi.
L’accordo di ieri, che è stato presentato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, punta dunque a migliorare il turismo in entrambe le direzioni. “Questo memorandum – spiega Brambilla – contribuirà allo sviluppo della collaborazione tra i nostri due Paesi. Intendiamo sia potenziare le strutture organizzative utili a favorire i viaggi di turisti italiani verso la Cina, sia potenziare l’offerta in Italia per i turisti cinesi”. Dunque l’impegno del governo è rivolto a un rafforzamento degli uffici Enit a Pechino e in alte città cinesi e a un potenziamento delle rotte, “per rispondere alla domanda proveniente dalla Cina”.
Nel contempo si lavora anche a “garantire agli amici cinesi una rete servizi in Italia che nella loro lingua madre possa fornire le informazioni indispensabili”, insiste la ministra italiana.
“I cinesi – aggiunge invece Shao Qiwey – mettono l’Italia al primo posto tra i paese europei e quest’anno il turismo cinese in Italia è cresciuto del 20% sull’anno scorso. Roma, Milano, la torre di Pisa, Venezia sono tra le località più conosciute ed amate”. Il ministro cinese è anche convinto che “i flussi turistici cinesi verso l’Italia e italiani verso la Cina cresceranno. Spero che gli italiani seguiranno le orme di Marco Polo e che questo possa essere utile per l’economia e l’occupazione e per lo scambio economico tra i nostri due paesi”.
Dal canto suo Brambilla annuncia di aver “accolto con grande piacere l’iniziativa del ministro cinese del Turismo di dare vita l’anno prossimo, in occasione dell’anniversario delle relazioni diplomatiche Italia-Cina, all’istituzione del mese maggio come mese del turismo cinese in Italia”. “Ho accolto inoltre l’invito – conclude la titolare del Turismo – a partecipare come osservatore al prossimo incontro che si terrà tra i ministri del Turismo di Cina, Giappone € Corea del Sud, per costituire insieme una relazione che ci veda uniti. Così come sarò con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi all’inaugurazione dell’Expo di Shangai”.”
