BRAMBILLA:”RIFIUTI: LA CAMORRA MINACCIA DON MEROLA”

“”Dietro le minacce che ho ricevuto ieri, dopo l’intervista che ho rilasciato al sito dei Circoli della Libertà sull’emergenza rifiuti in Campania, ci sono i clan camorristi della zona, che da anni investono i loro soldi nel costruire case”. A parlare è don Luigi Merola, sacerdote da anni impegnato contro la criminalità organizzata ed ex parroco di Forcella.
“Nell’intervista pubblicata sul sito dell’Associazione di Michela Vittoria Brambilla, spiegavo che sono i camorristi a non volere la discarica a Chiaiano, perché hanno degli interessi immobiliari fortissimi: si oppongono alla realizzazione della discarica perché nessuno acquisterebbe più le case che loro hanno intenzione di costruire vicino a una zona di raccolta di rifiuti. Gli effetti di queste dichiarazioni sono stati immediati: hanno tappezzato le vie intorno alla cappella delle suore del Buon e Perpetuo Soccorso di Chiaiano, dove celebro spesso la messa, con manifesti contro di me: ‘Ecco il prete che dovrebbe insegnare la verità’. Oggi, dopo gli ennesimi avvertimenti malavitosi, non ho nessuna esitazione a rivelare alla magistratura alcuni fatti di cui sono a conoscenza”.
Diletta Grella

articolo pubblicato il 28 maggio:
“Finora la magistratura dove è stata? Me lo domando dopo aver letto che la Procura di Napoli ha chiesto gli arresti domiciliari per 25 persone coinvolte nello scandalo rifiuti. Non entro nel merito della decisione, ma penso che ci siano magistrati che vogliono davvero risolvere la situazione rifiuti e altri che invece hanno un altro interesse”. A parlare è don Luigi Merola, sacerdote da anni impegnato contro la criminalità organizzata, ex parroco del quartiere napoletano di Forcella e promotore di legalità nelle scuole per il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. E che non esita a puntare il dito contro la camorra.
Perché si è arrivati a questa emergenza?
La ragione fondamentale è una: il vuoto politico. La politica deve rispondere ai bisogni dei cittadini. Da noi, invece, non è affatto così. I politici locali si sono occupati dell’immagine della città e dei propri interessi clientelari, non del bene dei napoletani. Lo Stato, poi, ha chiuso gli occhi. E il vuoto lasciato dalle istituzioni lo ha occupato la camorra”.
Italo Bocchino, onorevole del Pdl, ha parlato di un vero e proprio tariffario della malavita: 20 euro per bruciare un cassonetto, 50 per bloccare una strada. È tutto vero?
Alcuni “guaglioni” disoccupati da settimane sono in strada a manifestare. C’è chi porta loro cibo e bevande e anche soldi, perché non si muovano da lì. Sì, dietro queste sommosse c’è senza ombra di dubbio la criminalità: abito al confine tra Marano e Chiaiano e ho visto coi miei occhi alcuni automobilisti obbligati con la forza a scendere dall’automobile e a lasciarla in mezzo alla strada per creare scompiglio.
Che cosa vuole la camorra?
Che le discariche vengano fatte sui suoi terreni. Terreni che ha acquistato per 100 euro al metro quadrato e che ora venderebbe per 4.000. Oltretutto, per quanto riguarda Chiaiano, i camorristi hanno interessi immobiliari molto forti: si oppongono alla realizzazione della discarica perché nessuno acquisterebbe più le case che loro hanno intenzione di costruire vicino a una zona di raccolta di rifiuti.
Il sottosegretario Guido Bertolaso risolverà la situazione?
È l’unico che può farlo. Lo conosco personalmente, lavora sodo e non intasca mazzette e stipendi d’oro a differenza di altri. Mi fido di lui e del Governo Berlusconi: la Campania ha bisogno di una linea dura per risolvere questa emergenza. Il decreto legge approvato dal consiglio dei ministri era quello che ci voleva.
Diletta Grella”