BRAMBILLA:”RILANCIAMO IL SUD E PUNTIAMO SUL TURISMO FUORI STAGIONE”

Michela Vittoria Brambilla ha appena iniziato la sua opera. Da una decina di giorni ha giurato davanti al Presidente Napolitano come titolare del tanto agognato ministero del Turismo e in poche ore ha già tracciato le linee direttive della sua missione e messo a punto una serie di annunci per le prossime settimane.
“Abbiamo tanto da fare – spiega a “Libero” – ma due scommesse dobbiamo vincerle subito”. Innanzitutto sul Mezzogiorno. “Non possiamo prescindere dal rilancio di strutture e cultura del Sud, non è possibile che tutto il Meridione in un anno faccia gli stessi numeri di Venezia città”.
La seconda si nasconde dietro un termine di minor impatto, che contiene però enormi potenzialità: la destagionalizzazione del turismo italiano.
“In questa ottica stiamo lavorando attraverso commissioni tematiche”, continua. La prima è stata ufficializzata la scorsa settimana e va sotto il cappello dell’eno-gastronomia. Si parla di strade e città del vino, di tour dell’olio e di mille iniziative con l’obiettivo di dare visibilità alle eccellenze italiane dell’alimentare. Ieri, invece, il secondo atto, sul termale.
“È una commissione che ho fortemente voluto perché questo settore va concepito in maniera più ampia di quanto avviene oggi: non più soltanto dal punto di vista sanitario o rivolto alle persone di una certa età, ma come un turismo del benessere e del wellness, per tutti e per i giovani. In questo modo potremmo raddoppiare il giro d’affari”.
Ma non finisce qui. Le prossime tappe del processo di destagionalizzazione guardano infatti ai congressi, all’arte e allo sport, con novità importanti già a partire dai Giochi del Mediterraneo di fine giugno in Abruzzo.
Integrazione, insomma, è la parola d’ordine. E a proposito di integrazione l’altro tema caldo affrontato dal neoministro è quello della sicurezza. “È opportuno – ha chiarito – che il problema della sicurezza venga risolto perché è un freno al turismo”. E a Padova, dov’era impegnata per la candidatura a sindaco di Marco Marin del PdL e alla Provincia di Barbara Degani, il problema è ancora più sentito. “Non è possibile – ha concluso – che in una città come Padova, ad esempio, che ha delle potenzialità grandissime sotto tutti i punti di vista, ci sia il freno dell’insicurezza. Oggi Padova ed il suo territorio sono oggetto di una criminalità che la fa percepire come un territorio insicuro, sia per chi ci vive che per i potenziali turisti. Alle 20 è una città vuota. Questo è il problema principale”.

 

Tobia De Stefano, “Libero”, 20 maggio 2009