BRAMBILLA:”RILANCIO DEL TURISMO? BRAMBILLA SUONA LA CARICA”

“Bisogna dare davvero un bel «drizzone», proprio il termine che piace tanto al premier, al turismo italiano, che langue in una palude sottostimata rispetto alle potenzialità e che in questi cinque anni «deve diventare il motore del nostro sviluppo». Michela Vittoria Brambilla, sottosegretario   con delega per il settore, lo dice con energia alla quarta conferenza italiana sul turismo: ieri ha aperto i lavori. Dando, com’è nel suo costume, un obiettivo preciso al quale mirare: «Crescere in cinque anni di 2 o 3 punti di Pil. Il governo da solo non può farcela. Non intendo rivendicare ruoli di posizione, ma per recuperare la competitività perduta c’è bisogno di un patto fra Stato, Regioni e imprese. Occorre mettersi subito al lavoro».
Il primo passo è dare certezze sulle qualità dell’accoglienza. Ed ecco dunque, a ventiquattro anni dall’ultimo provvedimento, che la Brambilla intende mettere mano alla classificazione alberghiera: «Vige il caos,
entro un mese vareremo un nuovo sistema. La bozza del decreto è già nelle mani del presidente della conferenza delle Regioni, Vasco Errani e del coordinatore degli assessori regionali al turismo, Enrico Paolini». Il progetto prevederebbe un sistema misto, con standard qualitativi minimi omogenei per tutto il territorio nazionale e un’autocertificazione della qualità dei servizi, offerti su base volontaria.
La seconda miglioria riguarda le prenotazioni via internet: in America il 51% del mercato viaggia ormai in rete; in Italia siamo alla miseria di un cinque per cento di alberghi on line. «Ne deriva – sostiene la Brambilla – che la nostra immagine è appannata». La ‘rossa’ chiede una «serena autocritica» alle imprese turistiche di casa nostra che spesso si sono mosse poco per soddisfare la clientela, trascinate «da una politica troppo assonnata» e da infrastrutture mediocri (e, nel contingente, dai rifiuti di Napoli). Ma ora, ha tuonato il sottosegretario, «la politica finalmente ci ascolterà e potremo vincere la scommessa», che è quella di portare a 30 miliardi l’attivo della bilancia commerciale, fermo a un mediocre dato di 10 miliardi. E in quest’ottica riportare l’Italia sul podio del mercato internazionale, nel quale è scesa al quinto posto.
La politica si muoverà anche per riformare l’Enit dopo l’uscita di Umberto Paolucci; l’agenzia italiana per il turismo fa poca promozione e costa molto. «Stiamo lavorando alla sua rivitalizzazione, presto saprete come e con quali nomi», dice la Brambilla. «Uniamo alcuni degli uffici con le ambasciate» propone Errani come primo provvedimento di risparmio.

Nazione – Carlino – Giorno, 21 giugno 2008