“«Ripartire da Napoli è obbligatorio». Michela Vittoria Brambilla, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Turismo, sarà nel capoluogo campano il 24 giugno per provare a rilanciare da lì, direttamente dall’epicentro dell’emergenza, l’immagine internazionale dell’Italia.
Quali misure potranno essere prese?
Serve una cura decisa per restituire appeal al marchio Italia, che già da alcuni anni aveva perso smalto ed è poi stato drammaticamente offuscato dalla vicenda dei rifiuti della Campania. Per questo ho creato presso il nostro Dipartimento una task-force professionalmente molto qualificata, un’unità dedicata al rilancio dell’immagine nazionale e del marchio “Italia” nel mondo. Cominceremo dalla Campania e ho già avviato un dialogo con l’assessore campano al Turismo Claudio Velardi che incontrerò di nuovo martedì prossimo; il 24 giugno poi mi confronterò con gli operatori e i rappresentanti politici del settore della regione. Una delle prime cose da fare, dopo gli sprechi degli anni scorsi, è impiegare finalmente in modo efficace i Fondi europei.
Nei mesi scorsi il Veneto ha costruito un’intera campagna pubblicitaria prendendo le distanze dalla crisi campana. Vedremo ancora ogni regione andare per la sua strada?
Credo che non sarà più così. Intendo operare una sintesi per collocare in una strategia unitaria tutte le iniziative che ogni componente del sistema, pubblica o privata, sta assumendo per potenziamento dell’offerta turistica. Ho avuto un ottimo confronto su questo tema con il coordinatore degli assessori regionali e con il presidente della conferenza Stato-Regioni. È importante che tutte le componenti giungano a un sostanziale coordinamento dei loro progetti di sviluppo. Oggi questo non accade se non in modo sporadico ed è una delle ragioni per cui Paesi come la Spagna, che invece operano a sistema, cominciano a darci la polvere. Occorrono sinergie per raggiungere un obiettivo importante: incrementare di circa tre punti percentuali in cinque anni il contributo del turismo sul Pil nazionale, oggi fermo all’11,1%.
Ogni struttura per il turismo evoca missioni, grandi eventi, risorse che vanno in fumo. Non è un rischio crearne un’altra?
Parliamo di una task force nata per portare più turisti nel nostro Paese, certo non per mandare i nostri funzionari all’estero. Gli interventi dovranno essere finalizzati. Per ogni euro speso in promozione un nuovo turista in Italia: potrebbe essere questo lo slogan ideale.
Questa task force finirà per limitare il campo d’azione dell’Enit?
L’Enit continuerà a operare per la promozione dell’Italia all’estero, e in questa missione sarà affiancata dalle ambasciate: ho infatti firmato un accordo con il ministero degli Affari esteri per impiegarle come veicolo della nostra offerta. In più, valutiamo la possibilità di attribuire all’Enit anche competenze per la promozione in Italia. Resto convinta che il nostro prodotto vada venduto meglio anche agli italiani, che in numero crescente negli ultimi anni hanno preferito mete straniere.
L’Enit vorrebbe anche gestire il rilancio del portale www.italia.it, reduce da un clamoroso flop…
Questo è ancora in fase di valutazione. Di certo credo indispensabile che, al pari dei nostri competitor, l’Italia si doti di un portale internet avanzato.
Prima ha citato la Spagna. È il rivale più temuto?
Ci sono diversi Paesi con cui siamo in diretta concorrenza che sono più avanti di noi: Spagna, Francia, Grecia, senza considerare competitor sempre più temibili come la Cina e i Paesi del Sud-Est asiatico. Per recuperare terreno bisogna sviluppare strategie più strette con le altre amministrazioni statali competenti su logistica, infrastrutture, mobilità, servizi. I grandi tour operator oggi pretendono un’offerta esaustiva sotto ogni aspetto. Non possiamo cullarci sul patrimonio di bellezze in cui siamo imbattibili, perché non possiamo dire altrettanto dell’offerta di servizi.
Il Sole 24 Ore, 14 giugno 2008″