“Pasqua è un test fondamentale per sapere se il settore turistico italiano riuscirà ad invertire la tendenza mondiale. Mentre Francia e Spagna – nostri tradizionali rivali – fanno i conti con flussi in contrazione del 12 e del 20%, il sottosegretario con delega al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, lancia il cuore (e le aspettative) oltre l’ostacolo della crisi globale e azzarda, coraggiosamente, “sì, io sono molto ottimista”. Ammetterà che in questo clima è un po’ azzardato come auspicio…
“E invece no, e le spiego il perché: la stagione invernale ha dato risultati insperati. Si figuri che il turismo montano è stato migliore di quello dell’anno precedente”. Sì, ma adesso gli operatori sono molto cauti…
“E fanno bene. Però l’aver saputo attuare una nuova strategia – con pacchetti economicamente competitivi e più brevi – ha permesso di invertire una tendenza”. Insomma, è bastato fare offerte economicamente vantaggiose? “Non solo. La crisi ha scoraggiato parte di quelli che preferiscono mete estere. Gli italiani spendono 14 miliardi in viaggi oltre confine e 27 miliardi in Patria. Invertire anche solo di poco questa tendenza, a beneficio delle località italiane, può avere un impatto di miliardi sui conti economici del Paese”.
Possiamo dire che la necessità aguzza l’ingegno, allora?
“Io credo che per il turismo la crisi possa rappresentare un’opportunità. E poi c’è stato un cambiamento di clima con gli operatori del settore. Una volta tanto abbiamo fatto sistema tutti insieme: governo, Regioni, enti locali, operatori. Tutti insieme. E chi lavora nel settore finalmente non si è sentito abbandonato, né ha subito imposizioni dall’alto”.
E in che modo?
“Il governo ha fatto la sua parte offrendo supporto, coordinamento e politiche di indirizzo per incanalare le strategie a livello nazionale. Erano anni, anni ed anni che non si faceva. Sarà per questo che ultimamente siamo precipitati al 28° posto nella classifica della competitività turistica”. Diciamo che gli italiani non hanno un buon ricordo della promozione turistica di Stato…
“Ma adesso abbiamo cambiato marcia. Solo quattro giorni fa abbiamo lanciato una campagna di promozione in Canada, Stati Uniti, Austria, Germania e Svizzera per rilanciare il “marchio Italia” in questi Paesi. Per due mesi martelleremo i nostri potenziali visitatori con 1.500 spot tematici di 30 secondi. Dall’arte alle bellezze paesaggistiche, prendendoli anche per la gola con l’agroalimentare”.
Ok per la promozione, ma può bastare?
“Intanto erano tre anni che l’Enit non comunicava. Nulla, neppure una cartolina. Ci sarà una differenza, non crede?”.
E poi, non contenta, ha firmato un nuovo accordo di promozione europeo con Francia e Spagna,proprio i nostri principali rivali…
“È così. Mi creda: serve una rivoluzione vera e propria per mantenere anche in futuro il 50% del flusso turistico mondiale, vale a dire un miliardo di turisti l’anno. In Cina, in India, in Corea non conoscono la differenza tra Italia, la Spagna o Francia. È già tanto se sanno dov’è l’Europa. L’Europa del turismo è fatta dai nostri tre Paesi. Oggi i tre giganti si uniscono per presentare un’offerta globale”.
Ultima domanda: quando arriverà la promozione a ministro? “Vedremo. Berlusconi ha assicurato un sostegno forte al settore. Vedremo…”.
Libero, Antonio Castro, 4 aprile 2009″