“«Quello di Courmayeur è stato un laboratorio politico che vogliamo riproporre alle prossime amministrative di primavera». È una Michela Vittoria Brambilla raggiante (ma senza voce) quella che risponde al telefono. Il successo della sua lista dei Circoli della Libertà, che alle comunali di Courmayeur si è presentata nel centrodestra insieme all’Union Valdôtaine e a Forza Italia, ha raccolto il 60% dei voti di preferenza. «È la mia prima, grande vittoria».
Buona la prima, anzi ottima…
«Sono soddisfatta e orgogliosa perché sul campo abbiamo avuto la prova che il nostro movimento si sta muovendo nella giusta direzione».
Com’è riuscita a mettere insieme Forza Italia e l’Union Valdôtaine?
«Siamo partiti dalle persone, non dai partiti. Siamo riusciti non senza fatica a dialogare, a costruire insieme un programma, prima ancora di un’alleanza. Il regista dell’operazione sono stati Massimo Nicolucci e Stefano Presa, presidente del circolo di Courmayeur. Hanno convinto cittadini, professionisti e persino elettori “storici” di centrosinistra a riunirsi intorno a un tavolo. Insieme abbiamo sostenuto e voluto il sindaco Fabrizia Derriard, una giovane architetto che incarna perfettamente la volontà di cambiamento, e il vicesindaco Carlo Canepa, esponente dei nostri Circoli. E ha funzionato».
Il difficile, però, viene adesso…
«Adesso vogliamo lavorare a rinnovare la politica. La nostra sarà fondata sulla trasparenza degli obiettivi che vogliamo e possiamo raggiungere. Siamo riusciti ad eleggere sei componenti dei Circoli della Libertà per governare la città. Sei esponenti diretta espressione della società civile, anche se preferisco usare l’espressione “corpo sociale”. Professionisti e imprenditori che sono entrati in politica solo per spirito di servizio, visto che hanno già un lavoro, che conoscono il territorio e le sue esigenze».
Quale sarà il prossimo passo?
«Presentarci su tutto il territorio nazionale alle prossime elezioni di primavera. Ci stiamo già lavorando da mesi. Sono convinta che il laboratorio politico che abbiamo costruito con fatica a Courmayeur possa funzionare anche nelle altre realtà del nostro Paese. Unire realtà così distanti è merito della nostra forza e del nostro metodo di lavoro. Abbiamo fatto la differenza per arrivare ad una situazione politica di alleanze che includesse, anziché dividere. Abbiamo dimostrato di essere un elemento fondante di un grande, unico schieramento politico, in grado di riunire i migliori esponenti della società, per lavorare su temi concreti e migliorare la qualità di vita dei cittadini».”
Il Giornale, Felice Manti, 14/11/07
