Michela Vittoria Brambilla, 41 anni da Calolziocorte, il 9 maggio è diventata – dopo un anno da sottosegretario con la stessa delega e un numero infinito di annunci e di rinvii – ministro del Turismo. Ha giurato al Quirinale e la settimana scorsa ha debuttato in consiglio dei ministri. Ha un piano molto ambizioso: l’anno prossimo ci saranno in giro per il mondo un miliardo di turisti. Vuole farne arrivare il più possibile in Italia.
Come?
“Innanzitutto intendo allargare, operando in collaborazione con le Regioni, gli enti locali e le imprese, il bacino d’offerta di un sistema Italia che è ancora in buona parte sotto utilizzato. Occorre, inoltre, definire strategie di marketing che, per qualità, quantità e varietà di proposte, possano maggiormente soddisfare le esigenze e gli interessi di ogni tipo di clientela. Al tempo stesso è necessario effettuare una drastica riduzione della burocrazia nelle strutture pubbliche che operano in questo settore”.
Di quali risorse può disporre per l’anno 2009 e che cosa chiederà per la prossima finanziaria?
“Intanto è importante che, al centro come sul territorio, vengano utilizzate meglio le risorse disponibili e che sono più cospicue di quanto non si creda”.
Che non lo sappia Tremonti…
“Senza nulla togliere alle prerogative e alle competenze delle Regioni, credo che la messa a punto di una strategia comune possa consentire operazioni di marketing più aggressive ed efficaci”.
Un italiano su due non ha ancora prenotato le vacanze, quanto pesa la crisi sul settore del turismo?
“Anche se è prematuro fare bilanci, devo dire che i dati di questi primi quattro mesi sono addirittura in controtendenza, perché sia le vacanze invernali che i ponti di Pasqua e del Primo maggio hanno registrato, nel complesso, incrementi rispetto all’anno scorso”.
Come lo spiega?
“Questo risultato si deve a due fattori: un maggior numero di italiani che, soprattutto per ragioni economiche, ha preferito restare in Italia anziché recarsi all’estero e poi ventagli di offerte e pacchetti turistici molto più competitivi perche, ovviamente, le nostre imprese hanno saputo reagire con tempestività a questa crisi”.
E gli americani? Da Oltreoceano ne sono arrivati pochi di turisti in questi mesi. Che cosa si può fare?
“I flussi dagli Usa sono diminuiti in tutta Europa. Ma sono convinta che questa tendenza comincerà a invertirsi a breve. Proprio in questo periodo, è in corso una forte promozione del nostro Paese attraverso la messa in onda sui principali canali televisivi degli Stati Uniti e del Canada del nostro nuovo spot ‘Italia much more'”.
Lei pensa di promuovere la candidatura dell’Italia per ospitare qualche grande evento nei prossimi anni?
“Certamente, ci stiamo lavorando. Nel frattempo abbiamo la fortuna di ospitare i Giochi del Mediterraneo del mese di giugno e l’imminente G8, che sono occasioni che ci stiamo attrezzando per cogliere al meglio, anche sotto il profilo turistico e di promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo”.
I turisti stranieri si lamentano per i prezzi vertiginosi nelle città italiane come Firenze o Venezia. Prenderà qualche provvedimento?
I prezzi di queste due città non sono certo maggiori di quelli praticati in altre grandi capitali del turismo europee.
Per esempio?
Il problema è quello di un sistema di servizi – logistica, trasporti e altro – che è ancora molto carente ed è questo il costo che oggi maggiormente ci paralizza”.
Che cosa farà per sostenere le mete del turismo “minore” fuori dai circuiti classici Roma, Venezia, Firenze?
“È improprio chiamarlo turismo minore perché il nostro Paese è in grado di offrire centinaia di itinerari e di location che, anche rispetto a città come Venezia, non sono meno attraenti e suggestivi. Strutturare questo diverso sistema d’offerta è l’obiettivo a cui ora stiamo intensamente lavorando. È questo, per esempio, il caso degli itinerari enogastronomici”.
E per il Sud? Come si possono migliorare le infrastrutture al Sud?
“Solo una vera programmazione di sistema, quella che nel nostro Paese manca da vent’anni, può risolvere il problema del Sud che pure dispone di bellezze incomparabili ma non attrae ancora turisti in maniera adeguata, principalmente a causa di una rete di trasporti e di collegamenti insufficiente”.
