Nel mutato contesto internazionale del turismo globalizzato e con un’Europa che attira ancora più del 50 per cento dei turisti del mondo, ma che ha bisogno di ridisegnare la sua strategia per continuare a competere con successo, l’Italia deve non solo ricoprire il ruolo che le spetta sullo scenario internazionale in ragione della sua natura di potenza turistica mondiale, ma deve anche confrontare conoscenze e best practices con i paesi che oggi determinano, a livello globale, l’andamento del mercato.
Da qui la mia insistenza per superare la logica in cui la si canta e la si suona in famiglia. La nostra capacità di individuare la strategia più opportuna sarà decisiva per l’elaborazione della politica nazionale del turismo che ci guiderà negli anni futuri.
I risultati della prima parte di quest’anno in termini di flussi internazionali ci dicono che il trend è quello giusto: i nostri flussi sono saliti del 5,3 per cento, ben al di sopra della media europea. In questa dimensione di confronto internazionale, assume ancora maggior importanza il fatto che l’Italia è stata eletta alla Presidenza del Consiglio esecutivo dell’Organizzazione mondiale del Turismo, in considerazione del ruolo determinante svolto nell’ultimo anno.
L’Organizzazione mondiale del Turismo è il massimo organo deputato a definire e guidare, attraverso il suo consiglio esecutivo, le strategie del turismo mondiale. Si tratta del braccio operativo dell’Onu che riunisce 120 paesi. È quindi il massimo riconoscimento possibile per il nostro Paese, il più importante e prestigioso. Ne sono davvero orgogliosa.
Il turismo rappresenta un settore strategico per il rilancio del Paese che possiede un enorme potenziale in termini di attrattori culturali, paesaggistici e storici, un potenziale ancora parzialmente inespresso. Sono certa che la condivisione di obiettivi e di strategie tra Governo e Regioni permetterà dì delineare politiche incisive per la crescita dell’industria turistica del Paese.
Michela Vittoria Brambilla, Nea, 26 gennaio 2011