“I Circoli della libertà annunciano ronde nelle periferie della Capitale. E’ un’idea loro o sua, Michela Vittoria Brambilla?
«No, è un’iniziativa autonoma del presidente del circolo Roma Liberale, che io non ho suggerito, né promosso, né autorizzato. Ciò non significa però che questa iniziativa non cerchi di rispondere in qualche modo al grado di esasperazione di molti cittadini per una situazione di degrado che oramai, a Roma, ha superato ogni livello di guardia».
Sconfessa le «ronde della libertà»?
«Per essere ancora più chiara: tutte le nostre iniziative, anche nel campo della sicurezza, non solo si muovono sempre nel rispetto delle prerogative e dei poteri delle istituzioni ma escludono ogni iniziativa o comportamento che possano prescindere da esse. Questo e non altro è il Dna dei nostri circoli».
Un’azione di stimolo, insomma…
«È ora che le istituzioni affrontino una situazione che va ben oltre la legalità. Bisogna tutelare di più i cittadini, se no, può accadere di tutto, come già accade da tempo in altri Paesi europei».
I suoi circoli cosa intendono fare?
«È da quando sono nati che battono e ribattono sul chiodo della sicurezza. E trovo assurdo dividersi tra destra e sinistra. Su questi argomenti dovrebbero cadere le logiche di «schieramento».
Quindi sarebbe giusto che l’opposizione votasse il decreto legge del governo?
«Io credo che il governo avrebbe dovuto confrontarsi con l’opposizione prima di varare il pacchetto della sicurezza. Non è stato fatto e mi sconcerta che, perfino quando è in gioco la vita dei cittadini, si facciano prevalere solo e sempre le logiche della politica. Poi mi domando anche: se quanto è successo a Tor di Quinto fosse invece accaduto a Torino, a Milano, a Napoli, insomma in un’altra città, questa sconclusionata compagine governativa sarebbe intervenuta lo stesso di corsa con un decreto legge?».
E’ un processo alle intenzioni di Prodi.
«Sto ai fatti. Abbiamo avuto nel Nord-Est aggressioni e sevizie di ogni tipo, fatti di cronaca gravissimi. Non si è fatto nulla. Siccome invece stavolta il dramma è successo a Roma, che è la città di Veltroni, che è il principale azionista del governo Prodi, ecco allora scattare la mobilitazione e il disegno di legge che diventa decreto legge».
Lei però sta dimenticando il pacchetto sicurezza appena varato dal governò. Anche quello è un fatto…
«Lo definirei l’ennesima presa in giro. Un’ operazione puramente demagogica. Prima, per un intero anno, non si è capito che cosa stesse facendo il ministro Amato a fronte di una situazione sempre più insostenibile. Poi è arrivato questo manifesto di buone intenzioni, chiaramente destinato a rimanere nel cassetto».
Che cosa volete voi dei Circoli?
«Tra due settimane lanceremo le “primarie della sicurezza”. Chi aderirà, potrà scegliere personalmente tra una serie di proposte messe a punto da esperti e giuristi. Quelle che saranno più condivise verranno trasferite in un disegno di legge di iniziativa popolare. E’ chiaro però che noi chiediamo tre cose: processi per direttissima per ogni genere di reato, pene che vengano realmente scontate in carcere, rafforzamento strutturale dei controlli in tutti i quartieri a rischio delle città». ”
La Stampa, Ugo Magri, 02/11/07