“L’asse tra Prodi e Berlusconi regge se il Professore e il Cavaliere non si vedono, è la distanza che rafforza infatti la loro strana alleanza. Certo hanno obiettivi divergenti, perché il premier vorrebbe durare mentre l’avversario vorrebbe al più presto tornare alle urne. Ma non è un caso se duellando quotidianamente entrambi hanno sempre cura di legittimarsi a vicenda, evitando di offrire spazio ai rispettivi alleati, che ai loro occhi appaiono come la vera minaccia. Un’ulteriore prova di questo tacito patto l’ha data ieri Berlusconi, che durante una riunione dipartito ha detto: «Non appoggerò nessun governo in questa legislatura». È chiaro il motivo: il leader di Forza Italia, almeno per il momento, vuole impedire che si aprano nuovi scenari, ipotesi di esecutivi tecnici, istituzionali o di larghe intese, perché di una simile partita sì conoscerebbe, l’inizio ma non la fine. Perciò meglio tenersi Prodi.
Il Cavaliere semmai è concentrato su altre faccende. Ieri per esempio ha incontrato Michela Brambilla, che guida i Circoli della Libertà, e con lei ha brindato a un’operazione importante che scatterà tra due mesi. A maggio nascerà la Tv della Libertà, un canale che sarà visibile sul satellite e sul digitale terrestre, un’operazione da venti milioni di euro garantiti anche attraverso una serie di sponsor. E che Berlusconi abbia dato un sostanzioso contributo al progetto, lo dimostra il coinvolgimento dell’autore televisivo Giorgio Medail e di una producer come Adele Cavalleri, entrambi provenienti dal mondo del Biscione.
La Tv della Libertà, nelle intenzioni degli ideatori, dovrà essere una piazza mediatica, una sorta di gazebo televisivo con cui «dar voce» a quello che Berlusconi chiama «il popolo di centrodestra». E infatti nei programmi non ci sarà spazio per i politici, ma solo per gente comune, la cui opinione verrà raccolta per strada o con gli sms, che saranno trasmessi continuamente nei sottopancia delle trasmissioni. Così, se qualcuno avesse mai pensato che il Cavaliere era pronto al passo indietro, si dovrà ricredere. L’avvio in maggio, peraltro, non è casuale, perché dovrebbe essere il mese delle Amministrative, con cui Berlusconi spera di dare una picconata all’Unione. Ma è chiaro che la tv servirà soprattutto in vista delle Politiche.
Se il leader di Forza Italia si sente forte nel Paese, per via di sondaggi che lo rassicurano, nel Palazzo deve però fare i conti con i gravi problemi di tenuta della coalizione. Non passa giorno che non si lamenti di Casini, «è per colpa sua se Napolitano e Prodi hanno potuto dire che l’opposizione è divisa». Nel frattempo i giorni passano senza trovare un compromesso. Per questo – come spiega il segretario del Fri, Nucara – «Berlusconi non convoca più vertici della Cdl, perché sa che Casini li diserterebbe, e a quel punto verrebbe formalizzata la rottura. Che manchi coesione è ormai un dato di fatto».
Certo, tra alti e bassi il Cavaliere può contare sulla Lega, vero tramite dei suoi rapporti con il Professore. La mossa di Calderoli – che ieri ha gettato il Mattarellum sul tavolo delle trattative per la riforma elettorale – aveva lo scopo di stanare alleati e avversari, ed evidenziare che non c’è accordo su nulla nel Polo e nell’Unione. Berlusconi e Bossi puntano d’altronde solo a qualche ritocco dell’attuale sistema e nulla più. Né i capigruppo della Lega si sono fatti irretire al vertice con Prodi di due giorni fa. Quando il premier ha messo sul piatto la riforma federalista, la risposta è stata: «Bene. Prima però devi assicurarti il voto dei due terzi del Parlamento. Solo allora daremo la nostra disponibilità». Senza quei due terzi, l’eventuale riforma sarebbe passibile di referendum. E Bossi non si è dimenticato quello di un anno fa sulla devolution, voluto (e vinto) da Prodi.”
“Corriere della sera”, 14 marzo 2007, Francesco Verderami”