“Il grande filosofo William James diceva che il presente è la vera forma della vita. Invece tutti, o quasi, vagano sempre tra passato e futuro. O meglio: tra l;i nostalgia di quello che è staio e le prospettive di un domani, ci si augura, migliore. Un assunto filosofico, questo, che ben si presta ad interpretare il sistema politico italiano, sempre volto alla lamentatio e alla perenne mancanza di pragmatismo. Non sembra aderire a questo modus operandi però Michela Vittoria Brambilla. Con un curriculum alle spalle da fare invidia a chiunque – è stata giornalista televisiva per Mediaset – la bella Michela è dal 2003 presidente dei Giovani di Confcommercio. Una carriera fulminea, la sua. D’altronde la filosofia d’azione della giovane Brambilla è semplice: esserci, qui e ora. Esserci non per mettere in pratica discutibili atteggiamenti volti al puro presenzialismo, ma per realizzare progetti e riflettere solo su ciò che è fattibile nell’immediato e in modo concreto, al di là degli appoggi e degli arrovellamenti politici. Quello che conta, alla fine, è pensare, organizzare e realizzare. Niente di più. Pacata e imperturbabile, durante le sue apparizioni televisive a “Ballarò” e a “Porta a Porta”, Michela Vittoria Brambilla contesta, con certosina pazienza, la Finanziaria del governo Prodi. Entra nei reconditi cavilli della manovra per spiegarne le contraddizioni con un linguaggio semplice ed elementare, lontano dal politichese contorto dei suoi colleghi. Un metodo artigianale, elementare a volte, ma efficace.
Come efficace è la chiamata alle armi rivolta agli imprenditori, ai lavoratori autonomi, ai liberi professionisti non tutelati dall’attuale governo. Creare un movimento di opinione è la sua idea. E i Circoli della Libertà sparsi in tutta Italia non sono altro che fervidi laboratori attorno ai quali costruire pensiero e azione, consensi e dissensi. La sua esperienza nel mondo dell’imprenditoria, d’altronde, le ha fornito validi strumenti di sintesi e capacità organizzative. In poco più di un decennio è riuscita, infatti, a trasformare una piccola società commerciale come il Salumaio di Montenapoleone in una holding con un fatturato da 90 milioni di euro e 165 dipendenti.
Un importantissimo successo per una giovane imprenditrice. Un buon viatico per chi vuol percorrere l’impervio sentiero della politica italiana.”
Libero, 19/04/07
