Il ministro del Turismo, On. Michela Vittoria Brambilla, ha svolto questa mattina la seconda parte della sua audizione sulle linee d’azione del ministero davanti alla commissione Attività produttive della Camera, rispondendo alle domande poste dai commissari nella seduta del 24 febbraio scorso. Tema principale dell’audizione è stato il Codice del Turismo, che sta completando il suo iter parlamentare.
Il decreto legislativo recante il “Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo” risponde ad un’esigenza di semplificazione e riordino della legislazione in materia, che turisti ed operatori del mercato del turismo attendevano da tempo. Persegue diversi obiettivi concorrenti, tra i quali quelli di offrire nuove e adeguate forme di tutela ai turisti consumatori; garantire una regolazione del mercato turistico in linea con le legislazioni europee; favorire la modernizzazione dell’erogazione dell’offerta turistica attraverso l’adeguamento della disciplina vigente alle migliori tecnologie informatiche, di sicurezza, di tutela ambientale; prevedere incentivi e sostegni mirati per le piccole e medie imprese turistiche; adottare strumenti di semplificazione e di riduzione degli adempimenti a carico degli operatori del settore. “Esercitando la delega – ricorda il ministro – abbiamo realizzato un incisivo riordino che si traduce in una vera e propria riforma del settore, con l’obiettivo di tutelare il turista, aiutare le imprese, stimolare la riqualificazione dell’offerta turistica nell’ottica di una maggiore competitività del sistema Italia nel suo complesso”.
Durante l’audizione, l’on. Brambilla ha risposto anche all’interrogazione presentata dall’on. Elisa Marchioni – inizialmente prevista per le ore 9,00 del mattino e posticipata alla seduta delle 11,30 in quanto il ministro era impegnato nel Consiglio dei ministri che è stato convocato alle 8,30 di questa mattina – concernente alcune consulenze affidate dal ministero del Turismo e relative notizie prive di fondamento, pubblicate da alcuni quotidiani. Ad un atto ispettivo del medesimo tenore era già stata data risposta nell’altro ramo del Parlamento, nelle scorse settimane.