“ESECUTIVO, SCELTE DEBOLI L’APERTURA DI CREDITO NON PUO’ ESSERE INFINITA”

Di seguito il testo dell’intervista all’on. Michela Vittoria Brambilla, pubblicata sul “Corriere della Sera” del 6 gennaio 2012

“Avere senso di responsabilita’ non significa acquiescienza nei confronti di un governo nato a tavolino, che non ha raccordi ne’ con il Paese ne’ tantomeno con l’elettorato del Pdl”.
Pensate davvero di staccare la spina al governo Monti, on Michela Vittoria Brambilla? il Premier ha detto al quotidiano francese Le Figaro che gli italiani non la prenderebbero bene…
“Io ho stima di Monti, e’ una persona moto capace, ma il Presidente si deve rendere conto che l’apertura di credito concessa dal Parlamento non e’ infinita, e ancor meno lo e’ quella dei cittadini”
Non e’ un azzardo provare a indebolire il capo dell’esecutivo, impegnato in una delicatissima missione internazionale?
“Il governo e’ di fronte al passaggio più’ difficile, in cui Monti si gioca tutta la sua credibilita’, i segnali che arrivano dall’Europa non sono incoraggianti, Sarkozy e Merkel mi sembrano più preoccupati delle loro scadenze elettorali di quanto non lo siano per l’integrazione europea.”
Non sperera’ certo nel fallimento dell’offensiva di Monti tra Bruxelles, Parigi e Berlino?

“Non dico questo, ma dobbiamo stare attenti. Una manovra cosi’ dura rischia di essere vanificata dall’atteggiamento di paesi che pensano al loro tornaconto”.
Manovra dura, certo, ma anche necessaria. Non crede?
“Caricare gli italiani di tasse e sacrifici e’ un’iniziativa che qualsiasi tecnico munito di un po’ di esperienza sarebbe stato in grado di fare, altra cosa e’ sapere realizzare, con la stessa determinazione, riforme che ripaghino i cittadini di un salasso micidiale e improvviso”.
Monti sta lavorando alla “fase2”, le misure del pacchetto “crescitalia” saranno presto in Parlamento.
“Confido che il secondo obiettivo sara’ raggiunto, ma purtoppo sul quando e sul come non vedo ancora nulla di concreto. Io non ho condiviso la decisione di questo governo di dedicare quasi tutta la prima parte della manovra al salasso fiscale, lo ritengo un grande errore”.
Sulle liberalizzazioni il governo sembra fare sul serio. Le voterete? Il premier ha detto che Berlusconi ha sbagliato a non avviarle per tempo…
“Mi sembra che quello delle liberalizzazioni sia il capitolo più debole delle riforma di Monti. Se parliamo di provvedimenti che abbiano una efficacia di sistema non ci possiamo fermare alle farmacie e ai tassisti, ma dobbiamo allargare lo sguardo a un orizzonte più ampio”.
Gli ordini professionali?
“Certo, l’accesso agli ordini aprirebbe ai giovani il mercato del lavoro, ma dobbiamo anche tagliare i lacci e lacciuoli che difendono gli interessi delle corporazioni e affrontare il tema dei servizi pubblici locali”.
Tradizionalmente non e’ il cavallo di battaglia del Pdl.

“La liberalizzazione degli orari dei negozi l’abbiamo fatta noi, l’autrice di questa norma sono io… Sono rimasta basita dalla battaglia di retroguardia in cui si sono impegnate le lobby, i settori più oscurantisti del sindacato e quelle regioni che portano avanti interessi particolari. Parliamo piuttosto di turismo, un settore strategico per il quale non ho notizia di iniziative del governo Monti”.
Parliamo di Berlusconi, invece. E’ ancora saldamente al comando del Pdl?
“Se vuole sapere se si ritira dalla politica, la risposta e’ no. Berlusconi c’e’ e resta in campo, per vincere le prossime elezioni politiche”.
Nel 2012 o nel 2013?
E qui l’ex ministro del turismo fa una pausa di diversi secondi prima di rispondere: “E’ un tema su cui e’ impossibile fare previsioni o mettere scadenze. Si andra’ al voto quando il lavoro di Monti sara’ terminato”.

Intervista a cura di Monica Guerzoni