GREEN HILL, BRAMBILLA “UNA PROMESSA MANTENUTA”

“Oggi è una giornata particolare e indimenticabile: per i beagle significa libertà, per me ha il significato di una promessa mantenuta”. Questo il commento dell’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Leidaa (Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente),da sempre in prima linea per la difesa dei diritti degli animali, mentre al comando provinciale del Corpo forestale dello Stato sono iniziate le procedure per l’affidamento dei primi cani provenienti dall’allevamento “Green Hill” di Montichiari. Leidaa ha dato disponibilità per ritirare 200 beagle al giorno.
“Nell’ottobre scorso, – spiega l’on. Brambilla – sono entrata all’interno di Green Hill e non dimenticherò mai la disperazione che ho visto negli occhi di quelle povere creature. Ho tenuto tra le braccia un cucciolino che avrà avuto un mese di vita e sono stata costretta a lasciarlo li.
É stato così difficile per me che in quel momento gli ho promesso che lo avrei liberato, che li avrei liberati tutti. E che avrei regalato loro l’affetto di una famiglia, le corse sull’erba, l’aria, il sole. Quel giorno ho deciso di presentare in Procura un mio esposto sulle condizioni in cui versavano i cani di Green Hill e di introdurre nella legge comunitaria per il 2011 una norma che vieta su tutto il territorio nazionale l’allevamento di cani, gatti e primati destinati alla vivisezione. Oggi, grazie all’impegno di tante persone che la pensano come me, grazie all’iniziativa dei magistrati e alla collaborazione del Corpo forestale – che meritano tutta la nostra gratitudine – ho la soddisfazione di poter mantenere la promessa.
E’ la più grande ricompensa alla quale possa aspirare”. Ma la battaglia non finisce qui. “Sarebbe un gravissimo errore – avverte l’ex ministro del Turismo – abbassare la guardia adesso: anche se Green Hill sarà definitivamente messa in condizione di non nuocere, è importante che il Senato approvi al più presto l’articolo 14 della legge comunitaria con la norma che ho scritto. Altrimenti non potremo garantire che in qualche altro angolo della nostra bella Italia non spunti all’improvviso un’altra collina della vergogna”.