I CIRCOLI DELLA LIBERTÀ NEL POPOLO DELLA LIBERTÀ

Cari amici, come per tutti voi anche per me questo è un giorno davvero speciale.
Oggi, quel Popolo della Libertà, nato da tempo nei cuori di milioni di persone, ha finalmente una sua struttura ufficiale. Tutti insieme siamo compagni di un viaggio che ci riempie di entusiasmo e che ci porterà lontano.
Abbiamo la fortuna, il privilegio ma anche l’enorme responsabilità, di vivere da protagonisti, giorno per giorno, mattone dopo mattone, la costruzione di questo sogno, che si chiama Popolo della Libertà.
Spesso, in politica, è difficile che quel che si sogna possa poi avverarsi.
Mentre noi, oggi, siamo qui per parlare solo di fatti reali e di certezze: un grande partito, il più grande che abbia mai avuto l’Italia repubblicana, in grado di imprimere una svolta radicale alla politica di questo Paese.
Ed è un giorno doppiamente speciale ed irripetibile, soprattutto per chi come me ha deciso di entrare in politica proprio perché convinto che questo fosse il disegno giusto, l’unico possibile per cambiare finalmente il corso della politica e della storia di questo Paese.
Una politica che era divenuta talmente stantia, ingessata e autoreferenziale da non consentire più nessuna delle riforme di cui questo Paese avesse bisogno per poter tornare a guardare con ottimismo al proprio futuro.
Aver potuto, in qualche modo, contribuire al cambiamento di un sistema politico che stava ormai portando la nostra Italia alla paralisi, mi riempie di orgoglio e di emozione.
Tutti abbiamo potuto misurare l’irritazione ormai giunta all’apice che aveva creato, tra i cittadini, la disastrosa gestione dello Stato da parte del governo delle sinistre: un compendio di pressappochismo e di ideologie che stava portando su un binario morto non solo la politica ma anche il Paese.
L’avere ora finalmente dato identità, voce e reale rappresentanza ai cittadini e l’aver modificato strutturalmente anche il sistema dei partiti, penso che siano fatti politici di assoluta rilevanza.
Ora, con il Popolo della Libertà niente sarà più come prima.
E si mettano pure il cuore in pace i nostri avversari, perché oggi la società civile non accetterebbe più salti all’indietro, ripescaggi della vecchia politica, non accetterebbe più un sistema dei partiti diverso da quello che ora, con noi, si è finalmente strutturato e che è in grado di portare questo Paese nell’alveo delle più moderne democrazie europee.
Parlo di democrazie nelle quali i diritti del cittadino sono, per le Istituzioni, il più importante punto di riferimento. Parlo di democrazie nelle quali il liberalismo è un valore inoppugnabile, come lo sono il mercato, la sicurezza, la dignità della persona
Parlo di democrazie nelle quali i costumi, le leggi, le tradizioni, la cultura e l’identità religiosa sono anch’essi insostituibili valori che lo Stato deve tutelare e difendere.
Come ora diventano un valore primario anche le riforme perché è inconcepibile che, a causa di un sistema politico e di istituzioni logore o inefficienti e di un disastrato apparato pubblico, l’Italia continui, suo malgrado, ad essere relegata agli ultimi posti delle classifiche mondiali. Ora non sarà più così perché con il Popolo della Libertà si è messo in moto un processo di ormai inarrestabile cambiamento.
Vorrei concludere ringraziando anche il presidente Berlusconi per aver voluto affidarmi, nel Governo, la responsabilità di un settore di grande importanza per lo sviluppo di questo Paese, quale è certamente il turismo
E vorrei dirvi che sto facendo di tutto per ridare forza, vitalità, slancio e strutture alla prima industria del nostro Paese che, per troppi anni, è stata lasciata abbandonata a se stessa.
Come se il turismo, un settore che pure produce più del 10 per cento del nostro prodotto interno lordo e garantisce occupazione a quasi 3 milioni di italiani, fosse un motore che, per funzionare non avesse bisogno né di una politica nazionale, né di una programmazione di sistema, né di strategie innovative, cioè di tutto quello che è invece oggi indispensabile per restare competitivi nei confronti di paesi che, a differenza del nostro, hanno da tempo compreso la necessità di supportare il sistema d’offerta turistica con politiche, strutture e risorse adeguate.
L’ industria del turismo, negli anni passati, è stata davvero messa in grave difficoltà dalla totale assenza di una politica nazionale capace di creare una strategia vincente, in grado di affrontare le sfide del mercato globale. Per non parlare di colpevoli fattori che hanno creato danni enormi alla nostra immagine, come il disastro dei rifiuti di Napoli che questo Governo ha avuto la capacità di affrontare e risolvere.