A nome della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, la presidente on. Michela Vittoria Brambilla ha chiesto oggi ufficialmente alla Regione Lombardia “l’apertura di un tavolo di lavoro con tutti i soggetti coinvolti” nella vicenda del Centro Assistenza Minori (CAM) di Milano, con l’obiettivo di dare concreta attuazione al percorso definito ieri, durante la seduta della commissione, per mantenere aperta la struttura.
La lettera, all’attenzione del presidente Maroni e dell’assessore Gallera, è stata inviata all’indomani di un confronto in commissione dal quale è emersa una vera e propria “road map” per garantire la sopravvivenza del centro. Quella che avrebbe dovuto essere una semplice audizione – presenti l’assessore del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino, la consigliera della città metropolitana di Milano, Maria Rosaria Iardino, il direttore del CAM Marcello Correra, e ben otto educatrici della struttura, guidate dalle coordinatrici suor Palaga e suor Caterina – si è trasformata in occasione per una proficua discussione tra parte dei soggetti coinvolti e i gruppi politici rappresentati in commissione. Il risultato è la concreta ipotesi di dare continuità all’attività del CAM – del quale è stata solo annunciata, non decisa la chiusura – fino alla privatizzazione, considerata dal Comune la via più praticabile per mantenere il servizio. “Ormai la strada è tracciata”, ha commentato alla fine la presidente Brambilla, che ha preso molto a cuore la vicenda: nei giorni scorsi ha voluto visitare personalmente la struttura, per conoscere i piccoli ospiti e le operatrici che se ne prendono cura ha presentato un’interrogazione per richiamare sul CAM anche l’attenzione del governo, chiedendo l’intervento del presidente del Consiglio Renzi, e infine ha invitato in audizione Comune e Città metropolitana. Il tavolo di confronto richiesto alla Regione servirà per dare concreta attuazione al percorso individuato in parlamento, anche con l’individuazione delle risorse necessarie alla prosecuzione dell’attività, che potrebbero venire da un aumento del Fondo statale per le politiche sociali. A questa ipotesi, d’intesa tra tutti i gruppi rappresentati in commissione infanzia, si lavorerà nel “cantiere” della legge di stabilità, che quest’anno parte dal Senato. “Il problema CAM – sottolinea l’ex ministro – è uno dei cattivi frutti dell’approvazione della legge Delrio e non avrebbe neppure dovuto nascere. L’attività deve continuare, innanzitutto nell’interesse dei minori stessi, ma anche per la salvaguardia di una struttura da tutti riconosciuta di eccellenza, delle professionalità presenti e dello storico rapporto con l’autorità giudiziaria milanese”.