Se non vi sarà un’inversione di tendenza, circa 300 mila minori italiani rischiano ogni anno di entrare nella fascia di povertà assoluta. Lo hanno riferito i rappresentanti del Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC), che riunisce 82 soggetti del terzo settore attivi nella promozione e tutela dei diritti dei più giovani, durante l’audizione davanti alla commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, presieduta dall’on. Michela Vittoria Brambilla. “Il governo cambi politica e cominci a restituire a bambini e ragazzi almeno parte del futuro che è stato loro rubato”, chiede la presidente della commissione.
I rappresentanti del CRC (Arianna Saulini, Diego Cipriani e Matteo Rebesani) hanno infatti ricordato, citando dati Istat, che nel 2012 è aumentata la povertà assoluta tra le famiglie composte da coppie con tre o più figli minori: quelle in povertà assoluta passano dal 10,4% al 16,2%. Se si tratta di tre figli minori, dal 10,9% si raggiunge il 17,1%. Di qui la stima del numero di minori che entrano annualmente nella fascia di povertà assoluta (cioè vivono in famiglie con una soglia di reddito inferiore a quella minima per acquisire beni e servizi considerati essenziali). La dinamica è simile, anche se meno accentuata, per quanto riguarda la povertà relativa. Occorre però, sottolineano gli esperti, cominciare a considerare la povertà minorile “come oggetto specifico di ricerca statistica”, al fine di inquadrare meglio il preoccupante fenomeno e favorire le opportune decisioni politiche, a cominciare dal varo di un programma nazionale di contrasto. Nel frattempo sarebbe opportuno corredare ogni decisione di politica sociale con una valutazione dell’impatto che il provvedimento avrà sulle famiglie con minori.
“Mano mano che procediamo nell’indagine sulla povertà minorile – commenta l’on. Brambilla – risulta con sempre maggiore chiarezza l’inadeguatezza, per non dire la totale assenza, di risposte ad una delle emergenze che dovrebbero essere prioritarie per il governo e per il paese. A sostegno dell’infanzia e dell’adolescenza vanno solo le briciole della nostra immensa spesa pubblica, non c’è una strategia complessiva, non c’è neppure una sufficiente conoscenza del fenomeno della povertà minorile. O il governo cambia politica – avverte la presidente Brambilla – il numero dei giovanissimi senza mezzi, opportunità e possibilità di scelta è fatalmente destinato ad aumentare”