“Non è accettabile che bambini e adolescenti siano utilizzati come un pretesto per riempirsi la bocca, fare proclami e professare in pubblico la necessità di sostenerli perché rappresentano il nostro futuro, sapendo che si tratta di parole vuote, e destinate a rimanere tali, perché poi non si vogliono trovare le risorse necessarie. Ed è paradossale e sospetto che belle parole e promesse accompagnino oggi l’agonia del governo, mentre, quando si discuteva della legge di stabilità, e non del dualismo Letta-Renzi, per i più giovani non si trovava un euro”. Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, commentando la replica del governo alla sua interpellanza urgente, discussa questa mattina in aula.
A proposito del documento “Impegno Italia” presentato ieri dal premier Enrico Letta, la parlamentare che è anche responsabile del dipartimento per il sociale e la solidarietà di Forza Italia aggiunge: “Ritengo a dir poco sorprendente l’annuncio di Letta di voler mettere l’infanzia in cima all’agenda di governo, dato che il suo esecutivo ha tagliato al livello più basso della storia il Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, privando 15 grandi città italiane delle risorse necessarie per attuare politiche di inclusione sociale. Nonostante le sollecitazioni provenienti da tutti i gruppi politici, non ha mai elaborato un piano organico per la lotta contro la povertà minorile né si è preoccupato del “gap” formativo dei nostri giovani rispetto ai coetanei europei. In Congo è stato protagonista di una vera e propria “disfatta diplomatica” di cui hanno fatto le spese 26 famiglie italiane che aspettano ancora di poter abbracciare nel nostro Paese i loro figli adottivi. E potrei continuare… Invece di fare proclami sull’infanzia, il premier Letta farebbe bene a cominciare col restituire a bambini e adolescenti italiani i fondi che ha loro scippato”.
“Chiunque sia al governo – conclude l’on. Brambilla – mi auguro di vedere effettivamente realizzate, o quantomeno delineate nell’annunciato piano nazionale di azione per l’infanzia e l’adolescenza, incisive misure strategiche ed iniziative normative per la tutela dei minori fuori famiglia, anche di revisione dell’attuale quadro costituzionale di ripartizione delle competenze. Occorre difendere i minori in difficoltà, vigilare sulla qualità della spesa, ridistribuire le risorse sul territorio e ridare dignità all’istituto dell’affido. Ed occorre farlo presto”.
