Governo e Parlamento “ascoltino la voce dei procuratori generali che hanno dedicato parte delle loro relazioni per l’apertura dell’anno giudiziario al tema della violenza contro i minori o della delinquenza minorile. Il loro allarme non può essere trascurato”. Lo scrive l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza.
“Destano particolare preoccupazione – osserva la presidente – le 643 misure cautelari “a protezione di soggetti deboli”, minori e donne, ottenute in un anno dalla Procura di Roma e i 111 casi, nel medesimo distretto, di violenze su minori commesse all’interno della famiglia così come le segnalazioni, provenienti da Sud e da Nord, sul coinvolgimento di minori in attività e in organizzazioni criminali, addirittura di stampo mafioso. Tutto ciò ha molto a che vedere con l’incremento del disagio sociale e della povertà, soprattutto minorile: negli ultimi dieci anni, il numero delle persone che vivono in povertà assoluta è aumentato del 177 per cento, mentre quello dei minori in povertà assoluta è aumentato del 298,2 per cento. Invece di mance preelettorali “stile Renzi” – prosegue la presidente – abbiamo bisogno di un piano davvero efficace per la lotta alla povertà e di considerare i maltrattamenti e gli abusi sui minori, qualunque ne sia l’origine, per ciò che sono: una “vera e propria emergenza nazionale”. Inevitabilmente – ricorda ancora l’on. Brambilla – le Procure possono vedere solo la punta dell’iceberg: nel nostro Paese, secondo l’indagine presentata l’anno scorso da Terres des hommes, si stimano circa 100 mila casi all’anno di maltrattamenti di ogni forma (dall’incuria alla violenza propriamente detta) su bambini e ragazzi. Con tendenza all’aumento delle violenze commesse all’interno della famiglia: nel 2015 (dati Interforze rielaborati da Terres des hommes) hanno subito questo tipo di abusi 1.442 vittime minorenni su un totale di 5.080, cioè il 28,3 per cento, con un aumento del 24 per cento rispetto al 2011”.