Minori stranieri non accompagnati, Manzione: “In aumento gli irreperibili”. On. Brambilla: “Non abbassare la guardia”

Il fenomeno dell’allontanamento dei minori stranieri non accompagnati dalle strutture di accoglienza è “in crescita, più che proporzionale agli sbarchi” – al 31 dicembre 2015 gli “irreperibili” erano 6.135 su 11.921 registrati – ma secondo il Commissario straordinario per le persone scomparse, nel quadriennio 2012-2015, “il 31 per cento di questi minori è stato successivamente rintracciato”. Lo ha detto oggi il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione, durante l’audizione sui minori fuori “famiglia” davanti alla commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, presieduta dall’on. Michela Vittoria Brambilla.

“Sui ministri stranieri “irreperibili” – afferma la presidente on. Brambilla – è importante non abbassare la guardia, rafforzare gli strumenti di ricerca, come il governo sta facendo, e affrontare il problema nella dimensione europea, coinvolgendo sempre di più le autorità dei nostri partner comunitari”. La diagnosi di “costante crescita” degli allontanamenti è nei numeri citati dallo stesso sottosegretario: 1.754 casi nel 2012, 2.142 nel 2013, 3.702 nel 2014, 6.135 nel 2015. “Ed obiettivamente esiste – sottolinea Manzione – il rischio che questi soggetti deboli siano più facilmente vittime di reati o diventino manovalanza di organizzazioni criminali”. Perciò il ministero ha chiesto alle Prefetture di censire con cadenza mensile le segnalazioni di scomparsa, con l’intento di approfondire l’entità del fenomeno e le sue cause. “Tra queste c’è indubbiamente – secondo il sottosegretario – la volontà dei minori di realizzare un proprio progetto migratorio in altri Paesi europei. Proprio la rigidità delle regole di Dublino, quindi, potrebbe spingere i ragazzi ad allontanarsi dai nostri centri d’accoglienza”. La nota positiva proviene dal Commissario straordinario per le persone scomparse, organismo del Viminale, attivato per affrontare l’emergenza “irreperibili”: nell’ultimo quadriennio “si sono ritrovate le tracce di circa il 31 per cento dei minori allontanatisi dalle strutture italiane”. Manzione annuncia, inoltre, che sono all’esame della conferenza delle Regioni le nuove regole sull’accertamento dell’età degli immigrati più giovani: per identificare come tali i minorenni, il sistema dell’esame radiologico del polso sarà sostituito da altri criteri. Innanzitutto si proverà a stabilire l’età con mezzi documentali e coinvolgendo le autorità straniere, solo in un secondo momento, “previo consenso informato del minore e previa autorizzazione del magistrato” si procederà ad un colloquio sociale e ad una visita pediatrica auxologica. Infine il sottosegretario conferma alcune perplessità sui flussi di minori provenienti “da ben determinati paesi”, che potrebbero essere originati “dalla possibilità di usufruire di alcuni servizi sociali che il nostro Paese è in grado di fornire”.