Un video-verità sulla filiera delle pellicce diffuso attraverso i loro canali istituzionali dalle tante associazioni femminili di categoria, professionali e di scopo che si muovono nel panorama nazionale, scaricabile al link http://goo.gl/hyLqe e pubblicato sul sito www.lacoscienzadeglianimali.it . E’ l’idea sulla quale si fonda la campagna del movimento “La coscienza degli animali”, in collaborazione con la Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (Leidaa), contro l’uso di indossare pellicce. L’ha presentata oggi a Milano l’on. Michela Vittoria Brambilla, fondatore del movimento con Umberto Veronesi. Tra le prime adesioni quella della presidente della Fondazione Bellisario, on. Lella Golfo, di ManagerItalia Donne (donne manager) e della Federazione Italiana Donne Dottori Commercialisti ed Esperti contabili.
A livello mondiale, il business delle pellicce comporta la sofferenza e la morte di circa 70 milioni di animali l’anno. L’approvvigionamento avviene per l’85 per cento attraverso gli allevamenti e per il 15 per cento da catture in natura. Dagli allevamenti europei provengono il 60 per cento delle pellicce commercializzate nel mondo, più del doppio della produzione cinese (25 per cento). I metodi usati sono quelli industriali, che consentono di massimizzare il profitto. Naturalmente senza alcun rispetto per il benessere degli animali, che trascorrono l’intera vita in gabbie anguste e poi vengono uccisi (di solito col gas) e scuoiati. Il video realizzato dal movimento “La Coscienza degli animali”, che illustra questa triste realtà, accompagnerà l’invito alle donne a non acquistare un capo che ha procurato tanta sofferenza ad esseri viventi e senzienti.
“Si tratta – spiega l’on. Michela Vittoria Brambilla – di una vergognosa strage perpetrata in nome del lucro, del capriccio e della vanità. Da tempo, infatti, nella nostra società la pelliccia non è più un capo necessario per ripararsi dal freddo. Ecco perché è giusto che le donne italiane siano consapevoli del “costo” in termini di sofferenza che una pelliccia comporta. Del resto, secondo il rapporto Eurispes 2011, l’83 per cento degli italiani disapprova l’uso delle pellicce”.
L’on.Brambilla – prima firmataria di una proposta di legge che vieta l’allevamento, la cattura e l’uccisione di animali per la principale finalità di ottenere pellicce – ha anche ricordato che La Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente aderisce alla manifestazione odierna, organizzata da Animal Amnesty a Montirone (Brescia) contro il locale allevamento di visoni. “Bellezza ed eleganza – aggiunge l’on. Brambilla – non hanno niente a che vedere con le pellicce. Anzi, diventano una vergogna se la sofferenza degli animali ne è il presupposto. Per questo – conclude l’ex ministro del Turismo – diciamo alle donne italiane: non vestitevi di cadaveri!” .