PASQUA, CON L’HASHTAG #CHEDIFFERENZACE LEIDAA PRESENTA LA MINI-SERIE SU ALMA, AGNELLINA SALVATA DAL MACELLO. ON. BRAMBILLA: PER LE FESTE SCEGLIETE LA VITA!

Che differenza c’è? Anche ad Alma, agnellina salvata dal macello, piace correre e saltellare in giardino e in casa, sonnecchiare sul letto, guardare i cartoni animati in tv, farsi coccolare, esattamente come al cane o al gatto di famiglia. E’ il concetto-base della campagna #chedifferenzace, con cui la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente invita a non consumare carne, e men che meno carne di agnello o di capretto, in occasione delle prossime festività: “A Pasqua, come tutto l’anno, scegliamo la vita!”, è l’appello dell’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente di LEIDAA.

Per sottolineare che “non c’è proprio differenza”, da oggi, domenica 10 aprile, sui social dell’on. Brambilla e di LEIDAA, apparirà ogni giorno una breve clip sulla vita di Alma nella famiglia dell’ex ministro, tra tanti cani e gatti e due bambini con cui l’agnellina ha fatto amicizia. La “serie” si concluderà il giorno di Pasqua, quando Alma parteciperà alla trasmissione condotta su Rete4 alle 10.50 dall’on. Brambilla: “Dalla parte degli animali”. La morale della favola è che gli animali comunemente considerati “cibo” non sono proprio diversi da quelli classificati “d’affezione”.

“Mi rivolgo – spiega l’on. Brambilla- a tutti gli italiani perché il vostro pranzo di Pasqua così come ogni altro pranzo della vostra vita sia preparato nel rispetto di ogni essere vivente che condivide con noi il dono della vita, a maggior ragione oggi che in Costituzione siamo riusciti a inserire questo valore obiettivo: la Repubblica tutela l’ambiente e tutti gli animali. È ora di mettere fine all’assurda strage degli agnelli e dei capretti in occasione delle festività pasquali. Mangiare la carne dei cuccioli è quanto di più lontano si possa immaginare dallo spirito di una festa che celebra la resurrezione e la vita. Fortunatamente – aggiunge l’ex ministro – la consapevolezza, nel nostro Paese, è aumentata e nell’ultimo decennio è praticamente dimezzato il numero di agnelli e capretti macellati per Pasqua: da circa 812mila, uccisi nel “picco pasquale” del 2010, ai 427 mila del 2021. Ma anche la morte di uno solo di questi piccoli sarebbe ingiustificabile”.

Gli agnelli sono allontanati dalle madri anche a 30-40 giorni di vita, caricati sui camion spesso per lunghissimi tragitti, condotti al macello approfittando dell’istinto del gregge (che li induce a seguire il primo trascinato via), rinchiusi in box mentre belano dal terrore, storditi con l’elettricità (spesso più di una scarica), sgozzati e appesi ai ganci per consentire il dissanguamento: tutto ciò mentre gli ultimi arrivati assistono alla macellazione dei loro simili e intuiscono che presto li seguiranno.

“Le confezioni di carne – conclude l’on. Brambilla – occultano una realtà di crudeltà e di sofferenza, che numerosissime indagini sotto copertura condotte negli allevamenti e nei macelli hanno invece ben evidenziato. L’impatto negativo della filiera della carne sull’ambiente e sulla nostra salute è un fatto acclarato: ebbene, non mangiare la carne di agnelli e capretti può essere il primo passo verso quel cambiamento che non possiamo né vogliamo più rinviare”.

Il video-appello dell’on. Brambilla con la vita quotidiana di Alma è visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=GTi2BBdcUnk e scaricabile al link  https://drive.google.com/file/d/1WSXGD9AEhcjBfx-zQIqNA4wfgarzflUO/view?usp=sharing.